Dalla carne al latte e anche il vino: consigli pratici per fare una spesa

La FAO raccomanda un' alimentazione sostenibile, privilegiando prodotti locali e di stagione. Supermercati come Conad, Lidl, Coop, Penny, Carrefour, Eurospin ed Esselunga offrono opzioni sostenibili.

La Fao, l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’agricoltura e l’alimentazione, ha diffuso delle raccomandazioni per un’alimentazione sostenibile. Tra queste l’agenzia consiglia di scegliere prodotti locali e di stagione. I prodotti locali sono facilmente reperibili al mercato settimanale oppure direttamente nelle aziende agricole o dai piccoli contadini dai quali si può trovare un po’ di tutto, dalle uova, alla farina, al latte, al vino, all’olio, alla carne.

Questa rappresenta la spesa sostenibile per eccellenza, perché garantisce ai produttori anche un giusto guadagno. Se si decide di fare la spesa al supermercato, bisogna consultare le etichette riportate sui vari prodotti per scoprire la loro provenienza. Nei punti vendita della grande distribuzione che possiamo trovare più vicino a noi, cioè quelli di Conad, Lidl, Coop, Penny, Carrefour, Eurospin e Esselunga, si possono trovare prodotti locali sia a km 0 che riferibili a un territorio un po’ più vasto.

Ogni insegna ha scelto di proporre alla propria clientela prodotti sostenibili: Conad valorizza i territori e le loro produzioni attraverso il marchio “I nostri ori” e attraverso i “Prodotti del territorio”; Lidl si impegna a dare un’offerta sempre più sostenibile dal punto di vista etico, sociale e ambientale; Carrefour Italia, attraverso l”Act for food”, si impegna a mettere in vendita prodotti sempre più sostenibili e a ridurre gli sprechi; Eurospin propone una spesa sostenibile garantita da varie certificazioni di tipo ambientale e sociale; Coop ha progettato una vasta gamma di prodotti tenendo conto del loro impatto ambientale presentati dallo slogan “Vogliamo proteggere il nostro pianeta perché è l’unica casa che abbiamo”; Esselunga punta ad avere prodotti da filiere 100% sostenibili.

Insomma, al termine della nostra ricerca abbiamo capito che sì, possiamo e dobbiamo fare una spesa sostenibile e rispettosa del pianeta, dell’ambiente e delle comunità locali.