Cure intermedie fra attesa e rilancio Sono 50 i letti per i non acuti

I dieci posti di Massa trasferiti dal San Cristoforo al Noa. Altri 20 a Carrara e 20 alla Don Gnocchi. Il responsabile Claudio Rasetto: "Rinnovati i contratti dei medici precari fino alla fine di febbraio"

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di Cristina Lorenzi

In attesa di una riorganizzazione definitiva le cure intermedie non vengono ridotte. Finita o meglio attenuata l’emergenza pandemia, i posti letto ospedalieri per chi non ha bisogno del ricovero per acuti continuano a offrire il servizio previsto. Chiuso il reparto dell’ospedale San Cristoforo, che con il 31 dicembre ha finito il suo tempo e il suo mandato, il reparto diretto dal dottor Claudio Rasetto si è spositato per esigenze strutturali al terzo piano del Noa. Una stecca di 8 letti più due per l’isolamento che si avvalgono di 4 medici in servizio durante le ore mattutine. "Nelle ore pomeridiane e notturne – ha spiegato il responsabile Rasetto – ci si avvale del personale medico del Noa che può intervenire in caso di necessità". A Carrara il reparto è in funzione con i suoi 20 posti letto e 8 medici in servizio 24 ore su 24.

Dottore si parla comunque di unservizio precario svolto da giovani medici con un turno over quanto mai veloce.

"I contratti sono stati prorogati al 28 febbbraio e per quella data la Regione ci ha annunciato le linee guida per un’organizzazione più ampia. La Regione dovrà fornire le linee di indirizzo per le cure intemedie, la continuità assistenziale e la riorgaznizzazione del servizio. Inoltre il territorio si è dotato di altri posti letto, venti per la precisione che sono messi a disposzione dalla Don Gnocchi con 10 letti a Marina di Massa e 10 a Fivizzano".

Si parla anche di disagi legati alla sicurezza soprattutto al Monoblocco dove la notte i reparti sono tutti chiusi...

"Da qualche settimana è stata ripristinata la vigilanza notturna che garantisce a medici e personale la adeguita sicurezza. Le cure intermedie funzionano a Carrara per la degenza in seguito al ricovero per acuti per quei soggetti non ancora in grado di essere autosufficienti o che hanno bisogno di una assistenza che a domicilio sarebbe carente. Si parla di quei soggetti che non sono ancora in grado di essere accolti in famiglia". A Massa invece il reparto funziona soprattutto sui problemi legati al Covid. Appena la Regione fornirà le linee di indirizzo saremo ingrado di reclutare personale e dare continuità a un servizio che finora ha ereditato quello stato di emergenza che da ora in poi non avrà più giustificazione di esistere".

Intanto sulle cure intermedie e sui servizi del Monoblocco il sindacato ha le antenne quanto mai alzate. In particolare Claudio Salvadori, della Uil sanità, punta a un tavolo con la sindaca Serena Arrighi per chiarire i dettagli del servizio piano per piano

"Il Monoblocco – spiega Salvadori – è il polmone naturale per tutti gli anziani dei paesi a monte. Per raggiungere il Noa da Colonnata – insiste il sindacalista sempre in prima linea in materia di diritto alla salute – ci vuole una giornata intera. I problemidel monoblocco – spiega – sono tanti. Dalle promesse sulle palazzine future ai trasferimenti di servizi importanti. Adesso mi piacerebbe concentrarmi sulle prioritrà e le esigenze più vicine come le assunzioni e i contratti alle cure intermedie e dove il personale essendo precario non consente una programmazione organica. Mi preoccupano poi i servizio di dermatologia e oculistica dove spesso i pazienti per forza di cose sono costretti a ricorrere all’intra moenia con grande dispendio di risorse a beneficio della sanità privata. Stiamo quindi aspettando un tavolo per chiarire ogni servizio e per ottenere quei servizi fondamentali per una popolazione anziana e per chi vuole avvalersi della sanità pubblica senza dover attendere mesi per una visita anche di prevenzione".