Alla conquista di Parigi: cuoco di Montignoso capo chef da Adami dove la pasta è regina

Dopo tanta gavetta entra nel gotha della cucina internazionale. Christopher Kelsey si è affidato a lui per il suo locale di Pigalle. Un menu italiano, dall’antipasto al dolce, senza dimenticare le sue origini

Marco Sergiampietri con il suo staf di cucina e il titolare chef Christopher Kelsey davanti al locale ’Adami’ di Pigalle a Parigi

Marco Sergiampietri con il suo staf di cucina e il titolare chef Christopher Kelsey davanti al locale ’Adami’ di Pigalle a Parigi

Montignoso (Massa Carrara), 19 aprile 2024 – Marco Sergiampietri è lo chef partito da Montignoso che ha conquistato il cuore di Parigi. Con audacia, passione e dedizione, Marco, giovanissimo cuoco, in poco tempo è riuscito a trovare la sua dimensione nella capitale francese. Una grande gavetta che in pochi anni, grazie al suo amore per la cucina, lo sta facendo entrare nel gotha della cucina internazionale, senza perdere la sua italianità, che porta tutt’oggi nei piatti da gustare nel ristorante ’Adami’ di Pigalle, dove adesso è il capo chef. Ma andiamo con ordine.

Il titolare del locale parigino, lo chef Christopher Kelsey, ha aperto il suo primo ristorante come un regno dove la pasta fresca fatta in casa è regina e dove le specialità dello Stivale si esprimono prendendo deliziose libertà. Kelsey ha consapevolmente deciso di affidare il palato dei suoi clienti alle sapienti mani italiane di Marco Sergiampietri a cui ha dato carta bianca. E lui ha saputo creare un menu composto da antipasti, primi, secondi e dolci che evolvono di giorno in giorno e sono dimensionati per poter essere condivisi tra i commensali e che rispettano il più possibile il mercato e le stagioni.

Dopo le sue esperienze nelle cucine dell’"Atelier de Joël Robuchon Etoile", a "Il Carpaccio-Royal Monceau", così come quelle all’Hôtel de Crillon, da "Joia" con Hélène Darroze e al "Le George" del Four Seasons Hotel George V), dove ha lavorato come sous-chef, Sergiampietri ha conservato una grande maestria tecnica e un gusto per la raffinatezza, che combina al ristorante ’Adami’ con un approccio creativo dove le ricette tradizionali costituiscono il terreno fertile delle sue reinterpretazioni, dalle paste fresche fatte in casa alle altre delicate declinazioni della cucina transalpina.

Da ’Adami’ con Marco si può quindi condividere una focaccia con lardo di Colonnata o la pasta fatta a regola d’arte. Marco, che cita Alain Passard come idolo, ha immaginato anche numerose opzioni vegetariane per ’Adami’, per accontentare tutti i palati. Nel suo lavoro mette sempre anche l’amore per la famiglia, la nonna, la mamma e anche la futura suocera Paola, tanto che propone ai francesi un clafoutis di mele tutto italiano, ispirato al dolce della mamma della sua fidanzata Beatrice. La precisione si riflette nella selezione, operata presso fornitori italiani per i prodotti che lo richiedono, e francesi per il resto. Insomma, Marco si sta facendo grande strada a Parigi, senza mai dimenticare da dove viene e dei sacrifici che ha fatto per arrivare ad essere un apprezzato chef della capitale francese.