"Imparare non è cliccare": la manifestazione contro la scuola online

Massa, duecento persone fra docenti, genitori e studenti in piazza a Massa

Un momento della manifestazione (Nizza)

Un momento della manifestazione (Nizza)

Massa, 31 maggio 2020 - «Imparare non è cliccare". È questo il messaggio delle 200 persone che ieri hanno partecipato al presidio in Piazza Berlinguer contro i tagli alla scuola nella provincia di Massa-Carrara. Dopo la manifestazione dei caschetti gialli nello scorso inverno, docenti, alunni e genitori sono scesi nuovamente in piazza, con mascherina e a distanza di un metro, per ascoltarsi e farsi ascoltare. Erano inoltre presenti il sindaco Francesco Persiani, il consigliere regionale del Pd Giacomo Bugliani e i sindacati Cgil, Cobas e Usb.

"Siamo da sempre considerati un costo e non una risorsa – ha esordito Rosanna Liggio, docente del Liceo Pascoli – . Siamo qui perché solo l’unione fa la forza e può portare ad ottenere dei risultati". Le loro richieste si rivolgono infatti alle istituzioni affinché possano iniziare fin da subito a pensare a un rientro a scuola a settembre in presenza e in sicurezza. Nei cartelloni si legge infatti la loro contrarietà nei confronti della didattica a distanza: "La scuola non è stare chiuso in una stanza. No alla didattica a distanza"; "Il pc non è una scuola"; "Vogliamo una scuola a km zero".

Per primi hanno preso parola i ragazzi che hanno sottolineato l’importanza dell’istruzione in classe: "È vero che i tagli causano un risparmio nell’immediato, ma nel futuro provocano un aumento dell’ignoranza" ha affermato Iacopo Evangelista del Liceo Classico “Rossi“.

"La didattica a distanza (Dad) funziona male - ha continuato Zoe Stroobant, del “Repetti“ di Carrara - e gestita altrettanto. Non c’è più il rapporto insegnante-studenti e quello studenti-studenti, che secondo me era ciò che ci faceva crescere". A seguito sono intervenuti diversi docenti e Fiorella Fambrini, ex dirigente scolastica, ha detto: "La “Dad“ è solo un momento nato in una situazione di emergenza, ma adesso c’è bisogno di persone, di docenti". © RIPRODUZIONE RISERVATA