Corruzione, maxi operazione in provincia di Massa Carrara. Coinvolti anche sindaci

Terremoto nelle istituzioni locali: le accuse alle otto persone arrestate: un sindaco, i gestori di una cooperativa, funzionari pubblici e un giudice onorario. Indagati un altro sindaco e il presidente del consiglio provinciale

I carabinieri in una delle strutture

I carabinieri in una delle strutture

Massa Carrara, 7 dicembre 2020 - E' scattata all'alba una maxi operazione dei carabinieri in provincia di Massa Carrara. L'operazione è coordinata dalla procura di Massa. Corruzione è una delle principali accuse per gestori di cooperative e alcuni rappresentanti pubblici. Risultano ai domiciliari il sindaco di Villafranca in Lunigiana Filippo Bellesi e Rosa Russo, giudice onorario presso il Tribunale dei Minori di Firenze.

Sono indagati il presidente del consiglio comunale di Massa Stefano Benedetti e il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti. Secondo le accuse della procura avrebbero favorito una cooperativa che opera nel campo dell'accoglienza di minori e famiglie disagiate, la Serinper. Avrebbero dato dei vantaggi indebiti alla comunità. In cambio i vertici della comunità avrebbero in vario modo favorito le istituzioni, in particolare con l'assunzione in cooperativa di persone "segnalate". 

La Serinper gestisce in provincia di Massa Carrara diverse strutture. Sulla Serinper gli amministratori pubblici, secondo le ipotesi di reato, avrebbero chiuso un occhio. E così la cooperativa avrebbe inserito nelle strutture più minori di quanti poteva contenerne. Le condizioni dei ragazzi, dicono i carabinieri, erano al limite tra pasti scadenti, letti ricavati in giacigli di fortuna e punizioni anche corporali. 

"Con questo meccanismo - si legge in un comunicato dei carabinieri - le società hanno visto negli anni moltiplicarsi il proprio volume di affari ed i relativi introiti costituiti integralmente dal pagamento di 'rette' direttamente da parte di Enti pubblici. Più in particolare, la Cooperativa Serinper, che nell’anno 2011 aveva dichiarato redditi per circa 200 mila euro ha, nell’anno 2017, portato i propri ricavi a 2.740.000,00, aumentandoli così di circa tredici volte".

Dalle indagini è emerso un collaudato sistema basato sulla metodica assunzione di parenti e amici di funzionari pubblici, con commistione tra controllore e controllato, basato da un lato, del fatto che i soggetti preposti al controllo erano stati corrotti dai gestori con assunzioni “di comodo”, e, dall’altro, della situazione di debolezza degli utenti, esplicitamente minacciati di ritorsioni in caso di denuncia. 

La gip del Tribunale di Massa, Marta Baldasseroni, in seguito alle indagini coordinate dal pm Alessia Iacopini su delega del procuratore di Massa. ha applicato la misura degli arresti domiciliari nei confronti di otto persone per i reati di corruzione e di traffico di influenze illecite. La gip ha ravvisato pericolo di reiterazione dei reati e di inquinamento probatorio

Gli arrestati

Sono stati arrestati: Paola Giusti, responsabile del Centro Affidi dei Servizi Sociali per il Comune di Massa; Rosanna Vallelonga, responsabile della Commissione Multidisciplinare della Asl Distretto della Lunigiana e direttore della Società della Salute della Lunigiana; Filippo Abramo Bellesi, sindaco del Comune di Villafranca in Lunigiana; Mauro Marcelli, all'epoca dei fatti dipendente pubblico responsabile dell'Ufficio Suap unificato per i Comuni della Lunigiana; Rosa Russo, all'epoca dei fatti giudice onorario presso il Tribunale per i Minori di Firenze; Alessio Zoppi, Enrico Benassi, Tamara Pucciarelli, dirigenti della cooperativa Serinper.

Le accuse

Paola Giusti, responsabile del “Centro Affidi” per il Comune di Massa, è accusata di avere, in cambio di assunzioni di familiari: assegnato, o fatto assegnare, i pazienti al “gruppo Serinper” violando il dovere di imparzialità e danneggiando le concorrenti. Inoltre avrebbe avvisato Serinper di imminenti controlli e ispezioni. 

Rosanna Vallelonga, direttore della Società della Salute e responsabile della commissione multidisciplinare Asl, distretto della Lunigiana è accusata di avere, in cambio di assunzioni consegnato a Serinper documenti riservati riguardanti la comunità “Casa di Bastian” di cui la cooperativa stava per acquisire proprietà e gestione. Inoltre non effettuò le dovute ispezioni alle comunità socio-educative "Numeri Primi" di Aulla e "Casa di Bastian" di Villafranca facendo capo a Serinper.

Filippo Abramo Bellesi, sindaco di Villafranca è accusato di avere concesso, in cambio di assunzioni l'autorizzazione in deroga ad operare nella struttura “Casa di Bastian”, nonostante Comune ed Asl avessero segnalato gravi carenze strutturali. Quindi avrebbe omesso di revocare le autorizzazioni e far chiudere l’immobile privo dei requisiti d’igiene. 

Su Mauro Marcelli , all’epoca responsabile del Suap unificato per la Lunigiana, ricade l'accusa di avere, in cambio di assunzioni  Serinper di imminenti ispezioni alle strutture lunigianesi e di avere consentito di ampliare il numero dei soggetti ospitati. Inoltre avrebbe omesso di applicare a Serinper sanzioni amministrative stabilite dai carabinieri dell'Ispettorato del lavoro.

Rosa Russo, all’epoca giudice onorario presso il Tribunale per i Minori di Firenze, è agli arresti domiciliari in quanto accusata di corruzione per avere, in cambio di assunzioni e altri favori per i propri familiari riferito ai dirigenti della “Serinper” attività investigative e denunce penali e omesso di comunicare al Tribunale dei Minori notizie di reato e segnalazioni di gravi irregolarità commesse da Serinper di cui aveva avuto notizia diretta.

Alessio Zoppi, Enrico Benassi, Tamara Pucciarelli, dirigenti di “Serinper”, sono ai domiciliari accusati di corruzione nei confronti dei soggetti sopra indicati e di traffico di influenze illecite.

Quest'ultimo reato, secondo gli inquirenti sarebbe stato commesso ottenendo da Stefano Benedetti, presidente del Consiglio comunale di Massa (ora indagato per lo stesso reato), appoggio politico a “Serinper”, in cambio dell’assunzione di persone da lui segnalate. Benedetti avrebbe fatto pressioni su Nadia Bellè, dirigente del Comune di Montignoso, al fine di consentire a “Serinper” l’apertura di una ulteriore struttura a Montignoso. Inoltre avrebbe rimproverato Massimo Tognocchi, dirigente del Comune di Massa, per aver "indebitamente", sindacato sull'attività di Serinper”. Infine avrebbe organizzato, su richiesta di Benassi incontri tra i gestori della cooperativa e il sindaco di Massa, quest’ultimo estraneo alle indagini.

Marino Petracci, consigliere comunale di Montignoso, è indagato per traffico di influenze ,  essendosi adoperato per l’apertura di una struttura Serinper a Montignoso nonostante le contestazioni mosse dalla Regione Toscana sull'eccessivo  numero di strutture concentrate in quell'area. Inoltre avrebbe fatto indebite pressioni sulla stessa Nadia Bellé per l’accreditamento di Serinper. Il tutto, in cambio della assunzione della moglie in “Serinper”.

Il sindaco di Montignoso Gianni Lorenzetti è indagato per omessa denuncia, favoreggiamento, abuso in atti d’ufficio ed omissione di atti d’ufficio. Avrebbe infatti ritardato gli accertamenti su un grave abuso edilizio commesso in una struttura Serinper invitando la cooperativa a rimuoverlo prima di inviare sul posto la municipale. 

Le indagini e gli arresti sono stati effettuati dai militari del nucleo investigativo del comando provinciale Carabinieri di Massa