NATALINO BENACCI
Cronaca

Comunità del Crinale sposa la Via Longobarda

I Comuni di Pontremoli, Bagnone e Filattiera sono coinvolti nel progetto emiliano per valorizzare il percorso che univa il Po con il mare

di Natalino Benacci

C’era anche la Comunità del Cibo di Crinale 2040 al convegno "Via Longobarda. Percorsi e racconto di un territorio tra passato e futuro", organizzato da Parchi del Ducato e promossa da Comune di Felino e Gal del Ducato. Un confronto tra storici, studiosi e rappresentanti istituzionali sulle potenzialità del progetto incentrato sulla Via Longobarda per la valorizzazione culturale e la promozione territoriale di Val Parma e Val Baganza. L’evento svoltosi al castello di Felino è stato poi occasione per la presentazione di una mostra i riguardante la Via Longobarda. Una mattinata proficua in cui la Comunità del Cibo di Crinale, rappresentata dal sindaco di Pontremoli Lucia Baracchini e da Fausta Fabbri, dirigente della Regione Toscana e promotrice della Comunità del Cibo di Crinale, è stata inserita perché calata sul contesto ma anche per gli obiettivi per i quali è nata. Scopo degli interventi della giornata, è stato il dovere morale e istituzionale di farsi carico dello stato di debolezza delle "terre alte" per creare occasioni di sviluppo per il territorio di crinale, detentore di un patrimonio materiale e immateriale di grande importanza. La Via Longobarda è un percorso che univa il Po al mare. Su quella via i Longobardi hanno permeato l’identità dei popoli che tutt’oggi vivono lungo il tracciato, donando loro competenze e capacità nella gestione del bosco e nella lavorazione della carne. Pontremoli, Bagnone e Filattiera sono i comuni della Comunità del Cibo di Crinale coinvolti nel progetto per il quale la Via Longobarda sarà primo ambito di lavoro. Non è un caso che la montagna di riferimento della Via Longobarda sia il Monte Borgognone da cui, sul versante sud, nasce la Magra. Sul versante nord invece, trova la sua foce la Baganza. È qui quindi che si colloca il punto di congiunzione dei territori di crinale. "La Comunità del Cibo si vuole occupare della viabilità storica di questo tracciato – ha spiegato la Fabbri -. Il crinale è stato declinato in molte accezioni di contatto, cerniera, contaminazione. E la viabilità è il sistema venoso della Comunità del Cibo". Il Comune di Pontremoli èstato definito più volte "la vera porta e chiave dell’Appennino". Un buon bilancio quindi per il territorio di crinale interregionale, che pone le basi per l’inizio di un proficuo lavoro ben oltre i confini fisici. "É un momento ricco di interesse per il nostro Appennino, per la sua storia e per rafforzare il voler essere custodi della nostra terra – ha commentato il Sindaco Lucia Baracchini -. Noi lo facciamo portando le vie al centro di quella necessità interiore dell’uomo, alla ricerca del sé in relazione con cose e persone".