Comune e Cigl a fianco dei lavoratori Agrolab

Serena Arrighi ha assicurato il supporto dell’amministrazione nel risolvere la vertenza. Oggi un incontro con i sindacalisti

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di ALessandra Poggi

Sulla questione dei quaranta dipendenti a rischio di Agrolab Group si cominciano a muovere anche le istituzioni. La prima in ordine di tempo è stata la sindaca Serena Arrighi, già in prima linea nella vertenza Sanac. La questione è questa: l’azienda tedesca leader in Europa nel settore delle analisi ambientali con sedi in tutta Europa, ha manifestato ai dipendenti l’intenzione di trasferire l’attuale sede di via Frassina nel vicentino, proponendo ai dipendenti iltrasferinmento. Eventualità malvista dalla maggioranza dei lavoratori, anche perché stando alle loro testimonianze i posti disponibili per lo stabilimento di Altavilla Vicentina sarebbero pochi. Il timore delle maestranze è che si tratti di una prima manovra per chiudere definitivamente lo stabilimento apuano, e in caso di rifiuto dell’offerta di trasferta di un modo per lasciarli tutti a casa. Serena Arrighi come sindaca della città in cui ha sede l’azienda che attualmente dà lavoro a un centinaio di persone, quaranta dei quali sarebbero a rischio dice: "Come amministrazione seguiamo con attenzione e preoccupazione gli sviluppi della vicenda Agrolab. Il nostro auspicio è che si possa trovare una soluzione che salvaguardi i lavoratori e, da parte nostra, siamo pronti, se ce ne fosse bisogno, a sostenerli per quanto nelle nostre possibilità". Intanto per la giornata di oggi è previsto un incontro tra i dipendenti e la Cgil. Un’assemblea del personale nello stabilimento di via Frassina, dove i sindacalisti cercheranno di ricostruire la vicenda ascoltando direttamente i lavoratori e nel caso chiedere un incontro urgente con la direzione, che al momento non ha ancora ufficializzato nessuna richiesta nè chiarito quali siano le intenzioni sul fronte occupazionale.

Un silenzio assordante che preoccupa ancora di più i lavoratori dello stabilimento, che in questi giorni hanno avuto dai vertici aziendali (secondo quanto ci hanno riferito) delle vere e proprie pressioni per aderire alla trasferta vicentina. I lavoratori chiedono a gran voce che venga loro garantito il diritto a lavorare in città, anche perché l’azienda non avrebbe parlato di eventuali aumenti salariali che consentirebbero loro di vivere lontani da casa e mantenere al contempo le famiglie. La speranza, come auspicato dalla sindaca Serena Arrighi, è quella che l’azienda proceda nella direzione di salvaguardare i posti di lavoro.