"Compensi e orari non sono adeguati Sono contratti solo per l’estate"

L’esperienza del medico Virginia Pinna in servizio nell’ambulatorio di Partaccia

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Occhi scuri e sorriso radioso, alle 11 di ieri mattina aveva già visitato otto pazienti, risposto al telefono ad altrettanti, rassicurato e dato consigli utili. Parliamo della dottoressa Virginia Pinna (nella foto). Lei è specializzata in medicina dello sport, e fino a lunedì sarà in servizio come guardia medica turistica negli ambulatori di viale delle Pinete. La Asl fino all’inizio della prossima settimana garantirà il doppio turno, poi la presenza sarà dimezzata: un solo medico, solo pomeridiano.

La dottoressa Pinna è una di quei pochi professionisti che in tutta Italia hanno accettato il servizio di guardia medica turistica. Sentiamo da lei il perchè i colleghi preferiscono fare altro e rifiutano gli incarichi. "Ho quarant’anni e sono sarda – racconta – dopo aver fatto la guardia medica nella mia regione, nel periodo Covid ho fatto il medico nella Marina militare alla Spezia. E ora eccomi qua. Mancano le guardie mediche perché si è creato un imbuto formativo: mancano gli specialisti".

In che senso?

"Non è vero che non ci sono i medici, i laureati sono in aumento. È che il compenso e l’orario delle guardie mediche non sono più al passo con i tempi. La guardia medica lavora solo in estate, ma c’è lo stesso problema in pronto soccorso, dove si lavorano tante ore e sotto organico. Con l’estate l’utenza è sempre raddoppiata. Io cerco di risolvere la maggior parte delle situazioni, ma qualcuno ha necessità del pronto soccorso e lo devo mandare. In Sardegna è così da anni, mancano i medici turistici".

Quanti turisti si presentano?

"La mattina la situazione è più distesa, gli accessi sono concentrati quasi tutti nel pomeriggio. In media sono circa 35 persone. Arrivano tanti bambini per otiti, tonsilliti, dermatiti, anziani con problemi di pressione, ma anche lavoratori stagionali. Insomma un po’ di tutto quel che riguarda il primo soccorso, sapere che c’è un medico a cui rivolgersi li rassicura molto".

Quali sono le maggiori difficoltà?

"Questa è una realtà piccola, ma ci sono situazioni massacranti con turni di 24 ore, dove diventa faticoso e stressante gestire il tutto. Quello che ho fatto sempre presente a tutte le Asl è la mancanza di una guardia giurata, in particolare la notte. La guardia medica è una vita che si fa in solitaria ed essere affiancati da qualcuno ti aiuta a gestire le situazioni a rischio".

Alessandra Poggi