
Dal Lavello a Battilana sono stati contati 51 veicoli abbandonati lungo le strade. I cittadini chiedono la rimozione al Comune alla Polizia municipale
Sono cinquantuno le auto abbandonate nella sola Avenza. Tante ne ha contate Adelmo Della Zoppa del comitato Avenza Si-Resiste, che da tempo segnala all’amministrazione comunale questa situazione. "Solo ad Avenza: dal Lavello a Battilana ci sono 51 mezzi abbandonati - commenta Della Zoppa -, voglio con l’occasione ricordare alla sindaca Serena Arrighi, all’assessore Elena Guadagni e alla comandante Paola Micheletti il decreto ministeriale 460 del 1999". Una legge che riguarda la disciplina dei casi e delle procedure per il conferimento ai centri di raccolta dei veicoli a motore o rimorchi rinvenuti da organi pubblici o non reclamati dai proprietari.
Ma di auto abbandonate è pieno il territorio, e su Facebook qualcuno ne ha segnalate diverse anche lungo la strada che conduce al Castello di Moneta. E sempre a proposito di degrado Pier Angelo Tozzi, ex presidente della consulta provinciale alle Disabilità, denuncia nuovamente il caso della discarica abusiva in via Mulazzo. Gli operai di Retiambiente non fanno in tempo a levare gli ingombranti che tempo zero gli incivili ricominciano ad abbandonare mobili, materassi e tanto altro su marciapiede del popoloso quartiere di Avenza. "La situazione si trascina da mesi e mesi ed è stata denunciata in modi e tempi diversi senza però sortire alcun risultato - scrive Tozzi -. Intanto la quantità dei rifiuti abbandonati è aumentata di volume e di tipologia.
Quanto sta accadendo è una resa sociale: l’educazione che affonda di fronte all’inciviltà, il decoro che soccombe all’indecenza, il tutto sotto lo sguardo assente delle istituzioni. In una pubblica assemblea nel quartiere che risale al 2023 la sindaca investita della problematica incaricò il vicepresidente del consiglio comunale - prosegue Tozzi -, di sollecitare gli assessori alle Partecipate e alla Viabilità perché prendessero gli opportuni provvedimenti. Al vicepresidente è rimasto l’imbarazzante compito di fare da passacarte: acquisire i reclami dalla gente e informare, prima Nausicaa adesso l’amministratore delegato di Retiambiente, per l’intervento di rimozione. Un inutile tirare a campare visto che i tempi di pulizia sono di circa cinque o sei giorni dalla richiesta - prosegue Tozzi -, mentre il ripristino della discarica avviene al massimo entro 36 ore dalla rimozione. Nessuna telecamera come promesso è stata istallata, come nessuna cartellonistica inibitoria è stata posizionata, e non si hanno notizia di controlli preventivi. Ogni giorno nella strada sono presenti operatori dell’azienda che effettuano il ritiro della raccolta differenziata - conclude-, spesso si trovano a lavorare a pochi metri dal sudiciume abbandonato, ma perché non provvedono loro a fare la dovuta segnalazione? L’auspicio finale è quello di non arrenderci a chi pratica atti di inciviltà e tutelare nei fatti quanti li subiscono".
Alessandra Poggi