Chi mangia lento va forte e lontano. L’avventura Slow Food in Lunigiana

L’intervista degli alunni della terza della scuola secondaria Dante Alighieri di Arpiola di Mulazzo. Alessio Bocconi ha raccontato la realtà locale del movimento sulla produzione sostenibile del cibo.

Chi mangia lento va forte e lontano. L’avventura Slow Food in Lunigiana

Chi mangia lento va forte e lontano. L’avventura Slow Food in Lunigiana

Il 26 marzo abbiamo incontrato Alessio Bocconi, responsabile dei Presìdi Slow Food della Marocca di Casola e del Testarolo artigianale pontremolese. Abbiamo chiamato Slow Food in classe per conoscere la realtà locale di questo movimento e perché eravamo interessati ai temi della biodiversità e della produzione sostenibile del cibo, affrontati anche in Scienze.

Slow Food è un’associazione, fondata nel 1986 da Carlo Petrini, il cui scopo è quello di riavvicinare le persone al cibo come piacere e preservare la cultura e l’economia locale che lo producono. Il suo motto è: “Buono, pulito e giusto”: buono per chi lo consuma, pulito per l’ambiente, giusto per il produttore che lo vende. Slow Food è presente in 160 paesi… quasi ovunque nel mondo!

Bocconi ci ha descritto i tanti progetti dell’associazione; tra questi ci è piaciuta “L’arca del gusto”, un’immaginaria arca viaggiante che raccoglie prodotti che appartengono alle tradizioni di tutto il pianeta. Soltanto in Italia ce ne sono 1200.

Un altro progetto interessante è “L’alleanza dei cuochi”: un patto tra i cuochi dei ristoranti e i produttori per promuovere i cibi della tradizione. Bocconi ci ha confessato che i prodotti a diverso titolo sostenuti da Slow Food faticano molto a entrare nei menù dei ristoratori della Lunigiana.

Il progetto che ha trovato più consenso in classe è quello dei “1000 orti in Africa”, la realizzazione di moltissimi orti per dare alle comunità cibo fresco e sano, per proteggere la biodiversità del luogo e per dare lavoro a molte persone.

L’attività per cui l’associazione è forse più famosa, però, è quella dei Presìdi. Un Presidio non è solo un cibo da salvare dall’estinzione, ma una tradizione, una comunità, una storia che, prive di cura, scomparirebbero. In Italia ce ne sono 289, oltre 500 nel mondo. Il progetto Slow Food che offre il maggior sostegno diretto ai produttori di presidio, ma non solo, è “Mercati della Terra”, luoghi dove si comprano prodotti buoni, puliti e giusti e si costruiscono “lentamente” comunità di consumo responsabile. Il Mercato più vicino a noi si trova a Sarzana.

E noi, se vogliamo mangiare Slow Food, cosa possiamo fare? I presidi lunigianesi sono tre: l’agnello di Zeri, la cui tutela e produzione sono affidate al Consorzio per la valorizzazione e la tutela della pecora e dell’agnello di Zeri; la marocca di Casola, un pane fatto con farina di castagne e di patate, prodotto e venduto dal forno di Canoara; last but not least, il testarolo artigianale pontremolese, eccellenze nostrane.