
di Andrea Giromini
CARRARA
Grande successo e prime critiche positive per l’artista e cantautore carrarino Michele Ortolani in arte “Cheyenne Wolf” per l’uscita del suo ultimo single “One day”. Una bella storia quella di Michele che l’arte e l’amore per la musica ce l’ha sin da bambino quando già verso i 13 anni si avvicina alla musica con i dischi che aveva in casa di gruppi anni 60 e 70 come i Doors e i Rolling Stones. L’approccio al cantautorato italiano cambia in modo radicale la sua composizione, ma è la scoperta di generi musicali come il folk irlandese e quello americano (country), il grunge e il rock acustico, ad influenzare maggiormente la sua musica. Le varie esperienze culturali e gli studi universitari hanno arricchito il bagaglio culturale dell’artista, spaziando dall’arte figurativa al cinema fino alla filosofia. Se prima la scrittura dei testi era principalmente in inglese, adesso la scelta dell’artista è di utilizzare esclusivamente la lingua internazionale per eccellenza. Viene anche l’esigenza di avere un nome d’arte, che rispecchi i motivi da cui l’artista viene ispirato. Il nome scelto è Cheyenne Wolf. Entrambi i termini sono anche utilizzati come nomi propri, ma vi è un significato più profondo. Cheyenne è il nome di una tribù nativa americana, la prima ad aver combattuto contro l’invasione ma anche la prima ad essere stata massacrata; è però anche la marca della prima chitarra di Michele, “Wolf”, che in italiano significa “lupo”e rispecchia la passione e il rispetto verso un animale che è capace di adattarsi alle situazioni e poter vivere sia in gruppo che da solo.