
Un'immagine della cena
Massa, 26 febbraio 2024 – Sono otto i decreti di condanna a carico dei lavoratori, sulle spalle dei sindacalisti dell’Unione sindacale di base (Usb). Molti di più sono invece coloro che hanno espresso solidarietà nei loro confronti grazie a una cena al Jack Rabbit di Massa per raccogliere i fondi necessari per un ricorso. I fatti invece sono quelli della scorsa estate, ovvero la manifestazione non autorizzata davanti alla sede di Fratelli d’Italia con lo striscione contro i tagli che il Governo voleva apportare sui contributi per le vittime sul lavoro.
A raccontare il motivo della cena lo stesso Elia Buffa dell’Usb: "Tutto è nato da un taglio del 45% che voleva fare l’attuale Governo a danno del fondo destinato alle famiglie dei morti sul lavoro e agli incidenti gravi sul posto di lavoro, così noi al tempo avevamo denunciato la cosa. Denuncia partita con una conferenza stampa nella vecchia sede del sindacato quella accanto a Fratelli d’Italia".
“In quell’occasione – prosegue –, visto che partito citato è al Governo abbiamo simbolicamente scritto con vernice lavabile rossa sulla vetrina della sede Fdl dicendo di portare rispetto ai morti sul lavoro e tagliare il fondo sarebbe stato l’equivalente di calpestare quelle famiglie. Alla luce anche dei fatti di Firenze, del crollo della trave con 5 operai morti di pochi giorni fa, pensiamo che il nostro gesto sia stato più che legittimo".
"Ma dopo tutto – prosegue nalla sua analisi – questo ci contestano una manifestazione non autorizzata anche se noi avevamo comunicato alla Questura della conferenza stampa alle 16, era addirittura presente la digos e i giornalisti".
A seguito di tutto per 8 persone sono partiti i decreti di condanna, sarà ora il loro legale, Fabio Sommovigo a fare il ricorso "perché quella condanna non è corretta - prosegue Buffa -. l sindacato ha il dovere di manifestare quando succedono queste cose. Comunque ci portiamo a casa una bella serata con tante persone che ci hanno mostrato vicinanza e abbiamo raccolto l’intera somma per fare ricorso. Poi a fine cena ci siamo recati sotto al comune, visti anche i fatti dei ragazzi picchiati a Pisa e Firenze, con uno striscione per chiedere la fine del genocidio in Palestina – conclude il sindacalista – e la fine di ogni tipo di repressione".