Castello, la gestione finisce nel vortice politico

Scambio di accuse tra il sindaco Persiani e l’onorevole Pd, Martina Nardi. Riflettori accesi del Ministero sul bando per l’affidamento

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Il castello Malaspina è finito al centro di un vortice politico fatto di scambi di accuse, tutte legate alla sua gestione. Se era stato inizialmente il sindaco Persiani a rivolgersi al Ministro Franceschini sottolineando come "l’affidamento dei servizi di apertura e chiusura del maniero rinascimentale a un soggetto diverso dell’Ivc" fosse "finito sotto la lente di ingrandimento del ministero", temendo per la sua possibile chiusura, la deputata Pd Martina Nardi si era affrettata a respingere le accuse di voler "fare campagna elettorale alle spalle dei cittadini", spiegando che era stato "il sindaco Francesco Persiani" ad aver "fatto atti che hanno portato a questo" (intendendo la chiusura della magnifica struttura). "Se i cittadini di Massa non possono godersi la bellezza del castello, simbolo dell’arte, della cultura e della storia massese è colpa dell’amministrazione comunale di Massa - spiega Nardi - Senza nessun motivo l’amministrazione ha deciso di togliere la gestione del Castello all’Istituto Valorizzazione Castelli per passarlo a una cooperativa. Si è deciso di togliere la gestione ‘cinquantennale’ a un ente, Ivc nato appositamente per tale funzione senza motivi reali, passandola con assegnazione diretta a una cooperativa che non aveva né forze né energia per svolgere la funzione a cui è stata chiamata, ovvero almeno l’apertura alle visite del castello". Secondo la Nardi il sindaco con questo sfratto ha agito in maniera non corretta. La soprintendenza ha chiesto al Ministro di fare chiarezza su come si è arrivati a dare l’affidamento dei servizi di gestione del maniero rinascimentale a un soggetto diverso dell’Ivc e se il cambio di gestione è avvenuto nella maniera corretta. "Questo significa tutelare la città – ha chiuso l’onorevole Pd – la campagna elettorale la lasciamo al sindaco Persiani".

"Il mistero è stato svelato. L’intervento dell’onorevole Nardi sulla questione castello è stato chiarificatore – replica ancora palazzo civico – in quanto ci ha permesso di comprendere le ragioni che stanno dietro all’interessamento suo e del ministero del suo collega di partito Franceschini sul bando di affidamento dei servizi del Castello Malaspina. Il motivo? Semplice, il bando non è stato vinto dall’Ivc. Non importa se un bando è stato vinto da chi ha fatto l’offerta migliore, aggiudicandosi la gestione dei servizi di apertura, chiusura e di biglietteria secondo le regole dettate dal nostro ordinamento. Dal nostro insediamento abbiamo predisposto bandi e gare che avevano come obiettivo quello di “alzare l’asticella” della qualità offerta ai cittadini per fornire loro servizi migliori, se questo ha comportato un naturale avvicendamento nei gestori di beni e servizi evidentemente è stato perché qualcuno ha fatto offerte migliori per valorizzare realmente il patrimonio storico e culturale della nostra città, e quindi ben venga una sana concorrenza che vada legittimamente a vantaggio di massesi e turisti. È così che si rilancia un territorio, trovato in una situazione stagnante e depressa. Comprendiamo che ai difensori del vecchio status quo questo non è gradito. E’ infine così sicura l’onorevole Nardi che Ivc fosse autorizzato dalla Soprintendenza?".