La sentenza del Tar sulla gara d’appalto in global service dell’azienda speciale di servizi alla persona Casa Ascoli sta suscitando un polverone politico. A scattare in avanti è Ruggero Porta, portavoce dell’associazione Politikè a sostegno del candidato a sindaco Cesare Ragaglini: "Dimostra una volta di più come la gestione delle partecipate e controllate da parte dell’amministrazione comunale, oggi come ieri, ricalca schemi fallimentari a cui dobbiamo dire basta. Lo abbiamo detto da subito: l’appalto in Global service affidato alla cooperativa La Salute di Lucca dopo un contenzioso durato circa un anno non ci tranquillizzava per niente. Adesso ne abbiamo la conferma giuridica: il Tar ha accolto il ricorso presentato dalla cooperativa Compass, uno dei principali debitori dell’azienda speciale assieme alla cooperativa Di Vittorio".
"Entrambi i precedenti gestori del servizio – prosegue – avevano partecipato in associazione temporanea d’impresa al bando di Global Service venendo però estromessi due volte dalla procedura, anche a seguito della pronuncia del Tar. Poi l’aggiudicazione definitiva a La Salute a cui Compass ha proposto opposizione ha reso giustizia, in attesa di eventuali appelli da parte della cooperativa lucchese: il bando doveva essere aggiudicato a Compass e Di Vittorio". Per il portavoce di Politiké tutta la procedura dovrebbe essere rivista e anche il piano strategico approvato addirittura in Conferenza zonale dei sindaci.
Sul tema entra anche il candidato Fabio Evangelisti, che fa il punto su un altro problema: "Se la memoria non inganna, sono anche trascorsi i 45 giorni entro i quali l’ennesimo consulente (oltre al commissario straordinario) avrebbe dovuto dirci come si sarebbe dovuta risolvere la questione dei debiti di Casa Ascoli e Fondazione Pelù. Forse, questa relazione, qualora esista e sia stata prodotta entro i termini, dovrebbe essere resa pubblica per permettere a ciascuno di noi di poterla leggere e capire come s’intenda risanare i conti. A meno che al presidente Casotti non serva l’ennesima consulenza per decidere chi, cosa e come pagare".
Momenti di ansia ieri mattina proprio a casa Ascoli, dove un dipendente in prova si è barricato all’interno del refettorio perché non aveva digerito la decisione dell’azienda di non fargli proseguire il suo contratto di lavoro. Sono dovute intervenire le forze dell’ordine e la madre dell’uomo per riportarlo alla calma.