REDAZIONE MASSA CARRARA

"Carrara: ricordare i caduti sul Don, trasmettere i valori alpini"

Libro sui soldati Apuani e Lunigianesi caduti sul Don durante la Seconda Guerra Mondiale: 770 partiti dalla provincia, 537 alpini di cui 176 di Carrara. Un omaggio ai loro sacrifici e una trasmissione dei valori alpini alle nuove generazioni.

Ricordare i caduti sul Don, non dimenticare il loro sacrificio, trasmettere i valori alpini alle nuove generazioni che nulla sanno di quei fatti. Sono questi gli obiettivi del volume "Soldati Apuani e Lunigianesi caduti sul Don", scritto da Andrea Draghi e presentato a palazzo Binelli. Un libro che ridà un nome a tutti quei soldati (alpini, bersaglieri e fanti) che dalle nevi della Russia non sono più tornati. Draghi, che viene da una famiglia di tradizione alpina, ricostruisce quelle vicende avvenute nella sterminata pianura sarmata tra il 1942 e il 1943 e attraverso una lunga ricerca è risalito ai 770 partiti dalla nostra provincia e caduti nel ghiaccio, di cui 537 alpini (176 quelli di Carrara). A fare gli onori di casa il presidente della Fondazione CR Carrara Enrico Isoppi: "il libro è una storia di uomini, di coraggio, di dedizione. E la nostra terra ha legami fondamentali e di sangue con gli alpini". "Oggi siamo vicini agli alpini di ieri e di oggi – ha detto la sindaca Serena Arrighi – sempre presenti quando c’è da dare una mano e questo libro è una occasione di riflessione su una parte delle loro vicende in guerra, un omaggio che rende onore alla loro storia". ll presidente della sezione Alpi Apuane dell’ANA (l’associazione nazionale alpini) Domenico Mori ha ricordato le figure del tenente colonnello Francesco Todisco (medaglia di argento al valor militare e croce di guerra) e dei due sergenti Renato Musetti ed Elio Borgobello, entrambi medaglie di bronzo al valor militare, tre carraresi che dalla Russia riuscirono a tornare. "Non è un libro da mettere da parte, la nostra provincia ha dato un contributo di sangue e i ragazzi non sanno niente di questi avvenimenti" ha detto Pier Giorgio Belloni inquadrando i fatti storicamente e ricordando che le guerre non ci hanno insegnato niente perchè senza libertà non c’è giustizia". L’autore Andrea Draghi ha illustrato il volume: "gli alpini non lasciano indietro nessuno, non portano rancore, e in Russia hanno dato una grande prova, anche se la gran parte non è più tornata".

Il presidente Isoppi ha ricordato il legame di Carrara con gli alpini e quello personale e familiare, visto che il padre era stato nel reggimento alpini divisione Julia ma non partì per la campagna di Russia perché studente di medicina: "Fu mandato a casa per completare gli studi. Ha sempre ricordato i suoi compagni – ha detto Isoppi – e li ha omaggiati partecipando alla lotta per la Resistenza indossando il cappello da alpino. Ha trasmesso alla famiglia quei valori di dovere e moralità che sono propri del corpo degli Alpini e oggi per me è una vera emozione partecipare alla presentazione del libro. Un libro che approfondisce in maniera storiografica le vicende di una storia che merita di essere conosciuta".

Maurizio Munda