REDAZIONE MASSA CARRARA

Camionisti sul piede di guerra «La Provincia spezzina ci tartassa»

L’ente ligure delega alle imprese i collaudi delle strade

Camionisti

Carrara, 2 febbraio 2018 - Autotrasporto: camionisti tartassati dalla provincia della Spezia. Una nuova salassata per le imprese dell’autotrasporto del nostro territorio viene dal versante ligure dove si pretende che collaudi e verifiche sulla sicurezza di ponti e viadotti siano a totale carico delle imprese di autotrasporto. « Per il rilascio delle autorizzazioni alla circolazione di trasporti e veicoli eccezionali – fa notare Confartigianato –la Provincia della Spezia pretende che gli autotrasportatori facciano, a proprie spese, verifiche e controlli sulle infrastrutture interessate ai transiti (ponti, cavalcavia) dei propri mezzi. Tutto questo nasce da una direttiva del ministero delle Infrastrutture dei trasporti in materia di autorizzazioni alla circolazione dei veicoli e dei trasporti in condizioni di eccezionalità che impone la costituzione del “Catasto delle Strade” . In pratica gli enti preposti (in questo caso la provincia di La Spezia) al rilascio delle autorizzazioni alla circolazione di trasporti eccezionali (rientrano in questa categoria i trasporti del marmo) devono istituire e pubblicare il catasto stradale della rete viaria di loro competenza, aggiornando i dati relativi allo stato tecnico e giuridico delle strade, comprese le caratteristiche di percorribilità da parte dei mezzi d’opera che richiedono l’autorizzazione. In pratica si chiede di verificare e garantire la stabilità di ponti e cavalcavia a sopportare il traffico pesante. Tutto bene, tutto bello, ma il fatto è che le Province, causa tagli delle risorse, non hanno soldi da investire in queste valutazioni con la conseguenza, ovvia, che il problema viene scaricato completamente sugli autotrasportatori che devono farsi carico delle spese della verifica. E non sono costi da poco in quanto bene che vada il prezzo da pagare per effettuare la perizia aggrava ulteriormente i costi». Confartigianato Trasporti Massa Carrara, a tal fine ha convocato il direttivo della categoria presieduto da Cesare Pilli che unanimemente ha ritenuto palesemente iniquo questo atteggiamento che consentirebbe agli enti pubblici di aggirare i propri doveri scaricandoli sull’anello più debole della catena, l’autotrasportatore, che per lavorare è costretto ad accettare l’imposizione. Pertanto Confartigianato Trasporti rifiuta questo tipo di impostazione e farà tutti i passi necessari per tutelare i propri associati e scongiurare un’altra evidente ingiustizia.