REDAZIONE MASSA CARRARA

Bugliani e Giani ai ferri corti "Disonestà intellettuale"

Il consigliere regionale apuano replica alla dure critiche del governatore "Da lui un attacco grave e mistificatorio, un attacco politico contro di me"

Giacomo Bugliani ed Eugenio Giani sono ormai ai ferri corti. Quello che sembrava un idillio prima della nascita del governo regionale si sta trasformando in un divorzio politico, iniziato poco dopo le elezioni quando il neo governatore ha disatteso la nomina di Bugliani ad assessore. Un allontanamento che si è reso palese nell’ultima seduta del consiglio aperta proprio da Giani con un attacco nei confronti del consigliere apuano, presidente anche della prima commissione. Il governatore non ha fatto nomi ma l’accusa non è mai stata velata come conferma Bugliani: "Esiterei a far approvare una legge da lui promossa. E ciò perché quella legge conterrebbe disposizioni che recepiscono indicazioni della Corte dei Conti. Peccato che quella legge contenesse 4 pagine di rilievi di contrarietà alla Costituzione – sottolinea ancora –. Peccato che, con una serie di emendamenti, la stessa fosse pronta per l’approvazione nella seduta del 20 maggio. Poi, però, Giani ha convocato una giunta straordinaria due ore prima della seduta della commissione e in quell’occasione ha ritirato la vecchia legge presentandone una nuova, pretendendo che fosse votata subito. Un’ipotesi che ho respinto perché l’ordine del giorno delle Commissioni deve essere inviato almeno 48 ore prima ai membri. Quindi l’ho messa a calendario per la settimana successiva, il 27 maggio, per l’illustrazione e il 15 giugno per la votazione. Tempi rapidi. E’ evidente la disonestà intellettuale di un attacco grave e mistificatorio. Un attacco politico a me. Qualcuno non vuole che io faccia neanche il presidente di commissione – conclude Bugliani che lancia il guanto di sfida a Giani -: se qualcuno mi vuole sostituire allora chiedo, nell’interesse di tutti i cittadini, di trovare uno più bravo di me e non più prono".