REDAZIONE MASSA CARRARA

Bufera sull’ex Ugo Pisa: "Tagliato fuori il servizio di Protezione civile del Centro Sub"

"Progetto stravolto, non rispetta le necessità della nostra attività". Dure critiche da Pd e Polo Progressista: "Operazione poco chiara". Timori anche per una privatizzazione dello spazio pubblico.

Bufera sull’ex Ugo Pisa: "Tagliato fuori il servizio di Protezione civile del Centro Sub"

Sul caso dell’ex colonia Ugo Pisa il Centro Sub difende ‘casa sua’. Il progetto cambia volto ma senza tenere conto delle necessità del Centro che dispone del nucleo sommozzatori per ricerca e soccorso, essenziale per le emergenze in mare. Cambia il progetto del Pnrr dove l’edificio lato mare viene escluso, quello dell’associazione e del Circolo della vela, con un recupero che si farà poi con altre risorse. Così i sommozzatori alzano una mano chiedendo maggiori certezze sul futuro. La storica sede a detta del sindaco Persiani verrà recuperata attraverso un successivo percorso partecipativo tra pubblico e privato. Questo progetto "ci taglia letteralmente fuori – interviene uno dei 400 volontari del Centro Sub, Ezio Signori – noi non vogliamo schierarci né da una parte né dall’altra, vogliamo solo proteggere quello che facciamo. Il progetto lo abbiamo visto nascere quando si parlava di recupero, siamo stati parte attiva per illustrare quello che ci serviva su come dovevano essere i locali adatti alle nostre attività. Sono venuti i tecnici per i rilievi e le prove di staticità e alla fine ci è stato detto che questi soldi sarebbero arrivati. Poi ad arrivare sono stati i disegni del progetto ed era tutto diverso, non rispettava le necessità della nostra attività, addirittura è stata messa una terrazza con un ristorante quando volevamo semplicemente un’area snack. Quel recupero che doveva identificare la storia della struttura e dell’associazione è stato stravolto".

Il progetto vede una nuova struttura più piccola, non sul mare ma sul lato opposto dela strada, dove dovrebbe andare l’associazione. "Se non ci sono i soldi per recuperare quella attuale come fanno ad esserci per costruirne una di sana pianta?", si interroga Signori. Insieme a lui l’istruttore della scuola sub, Massimo Matelli, che ha il timore "di una volontà di privatizzare l’edificio lato mare, ma il servizio del nucleo subacqueo della protezione civile deve rimanere lì. C’è lo scivolo per il gommone e noi dobbiamo essere sempre attivi. Una volta che la Capitaneria di Porto richiede il nostro intervento dobbiamo partire all’istante". Timori anche da parte di Luca Corsi del Polo Progressista su una possibile privatizzazione "di uno spazio pubblico oppure nel caso non ci fossero i soldi verrebbe privatizzata l’operazione sulla colonia".

Un progetto che "dopo due settimane è stato rivisto e lo veniamo a sapere dai giornali – alza la voce il consigliere comunale Ivo Zaccagna – la riqualificazione del comparto Ugo Pisa era il progetto iniziale quello cardine, ma questa parte è stata stralciata, proprio quella che ha garantito all’amministrazione di accedere ai fondi del Pnrr". Poi ci sono le fatture relative alle consulenze edilizie messe in luce da Nicola Cavazzuti di Unione Popolare quelle "del parco Ugo Pisa che arrivano fino a 200mila euro. Una delle fatture è il rilievo degli edifici a mare che adesso viene stralciata, parliamo di circa 100mila euro". Non c’è più niente da fare, secondo la consigliera Dina Dell’Ertole, "visto che non c’è modo di essere ascoltati. Sono stata tacciata di non amare la mia città perché ho votato contro al progetto ma proprio perché amo la mia città ho votato contro, perché non è chiaro quello che si farà". Sulla stessa linea anche il dem Daniele Tarantino. Poi la pentastellata Luana Mencarelli: "Persiani cade in errore dato tutto il parco è sotto tutela dell’allegato E sul regolamento del verde, questo ci fa capire che il sindaco e i suoi uffici non conoscono il regolamento comunale". Infine Laura Penaglia del Comitato Ugo Pisa che si concentra su "una delle poche aree ancora aperte e naturali che verrà impermeabilizzata di 13 con parcheggi alla periferia del parco, togliendo un ettaro verde del territorio".

Patrik Pucciarelli