REDAZIONE MASSA CARRARA

Brilla la scalinata storica Tra i boschi fino a Codena

Oggi si inaugura il suggestivo tragitto legato alla vita dei cavatori. Preziosa opera dei volontari che hanno ripulito la zona, ora trasformata

Una scalinata ritrovata. Inaugura oggi alle 17,30 l’antico passaggio che dal centro storico sale verso Codena e che, dopo essere stato ripulito dai volontari del Cai su inziativa del liceo artistico ‘Gentileschi’ sarà ora impreziosito da una fontana realizzata dall’artista nostrana Beatrice Taponecco. "Nel 2018 – spiegano dal Comune – Cai e Accademia di Belle Arti di Carrara avevano promosso un concorso di idee con lo scopo di recuperare dall’abbandono e dal degrado la storica scalinata Littorio, con il coinvolgimento del liceo artistico Gentileschi e della scuola del Marmo. La vincitrice del concorso è risultata Beatrice Taponecco, che ha realizzato, con il contributo del Comune e della Fondazione CrC, una fontana dedicata ai cavatori e all’acqua, bene prezioso. La scalinata, composta da 542 scalini che collegano Carrara a Codena, con la suggestione di un percorso immerso nel bosco, è stata fonte di ispirazione per l’artista; i colori della macchia mediterranea e le pietre presenti hanno suggerito forme e materiali legati alla vita dei cavatori, che percorrevano questa strada quando alle cave ancora si andava a piedi. In una lastra di ferro grezzo sono incise le parole che San Francesco ha dedicato all’acqua: ‘Laudato sì, mi Signore per sor’ acqua, la quale è molto utile et humile et pretiosa et casta’. Il ferro va a incastrarsi in un grande informe di pietra disegnando il profilo delle Apuane. E’ dalla lastra che sgorga l’acqua: due mani congiunte, realizzate in bronzo sul calco di quelle della scultrice, la porgono come dono, accompagnandone il fluire in un bacile di marmo solo in parte modellato. L’alternanza dei materiali e delle superfici, ora levigate ora grezze, vuole mettere in risalto come dalla dura e fredda pietra possano emergere forme morbide e leggere".

Il progetto, come già anticipato da La Nazione, è stato presentato nei mesi scorsi alla commissione Cultura e poi la giunta ha formalmente accettato la donazione da parte del Cai. Beatrice Taponecco, originaria di Sarzana, vive e lavora a Carrara, dove si dedica alla scultura del marmo. Diplomata al liceo artistico , ha studiato Architettura a Firenze, poi Arti Visive all’Accademia di Belle Arti di Carrara dove si è laureata con il massimo dei voti in scultura al biennio specialistico. Attualmente realizza le sue sculture alla Sgf di Torano. "La passione per la scultura – si legge nella presentazione dell’opera – ha indirizzato la sua produzione artistica verso forme che della natura sappiano esprimerne la delicatezza, ma anche la forza, le emozioni, ma allo stesso tempo il rigore dei fenomeni. La scultrice da tempo interroga il bosco con la sua ricerca visiva attraverso le varie possibilità della materia, nelle sue differenti declinazioni, muovendosi tra scultura, installazione e fotografia".