
Il sindaco. Persiani nell’ultimo incontro con il ministro Pichetto Fratin
Tempi lontani quelli in cui bastavano sì e no 3 milioni di euro per bonificare il terrapieno di fronte alla ex colonia Torino, sul lungomare di Massa. Anzi, forse si pensava pure meno, tanto che quell’intervento era stato derubricato a semplice rimozione di rifiuti. Ma dall’apertura del cantiere erano emerse cose ben diverse da quelle registrate durante i controlli preventivi. Una presenza ‘massiva’ di amianto, in matrice friabile o lastre, in parte fatto a pezzi e disperso pure in superficie dalle mareggiate. Altro ‘inglobato’ fino in profondità dentro al terrapieno. Risultato? Cantiere bloccato, poi chiuso, centinaia di migliaia di euro persi in operazioni di fatto inutili e due nuovi progetti. Il primo: con un milione dei vecchi residui si creerà una barriera superficiale e una larga scogliera fronte mare per proteggere il terrapieno dalle mareggiate ed evitare la dispersione dell’amianto, una messa in sicurezza d’emergenza.
Non è più, di nuovo, una rimozione di rifiuti, ma si torna alla bonifica e stavolta servono 10,5 milioni di euro. Più o meno la stessa cifra stanziata e appaltata per l’intera bonifica della falda Sin e Sir di Massa Carrara. Paradossi da una terra che ancora fa i conti con i veleni delle industrie che hanno chiuso quasi 40 anni fa. La cifra è messa nero su bianco nel nuovo progetto Sogesid, società in house del Ministero dell’ambiente ed ente attuatore per le bonifiche, e riportata nella lettera che la Regione Toscana e il Comune di Massa hanno scritto a quattro mani e inviato al ministro Gilberto Pichetto Fratin e alla vice ministra Vannia Gava per sollecitare, tra gli altri e nell’ambito della pianificazione dei Fondi sviluppo e coesione 2021-2027, il finanziamento degli interventi di bonifica nell’ex Sito di interesse nazionale (Sin) di Massa Carrara, incluso il fondamentale progetto di risanamento del "terrapieno antistante la ex colonia Torino".
Entrambi gli enti, impegnati attivamente nel completamento degli interventi di risanamento ambientale, hanno sottolineato l’urgenza di assicurare le risorse necessarie per rispondere alle esigenze del territorio massese, un’area che necessita di interventi risolutivi e definitivi. La Regione Toscana ha espresso queste necessità in diverse occasioni ufficiali, a partire dall’incontro tenutosi a Roma il 22 novembre 2022, alla presenza del ministro, e poi durante il tavolo tecnico sulle bonifiche, più volte richiesto dalla Regione e poi tenutosi il 5 luglio 2023. Inoltre, le richieste sono state formalizzate lo scorso maggio nell’ambito di una specifica ricognizione condotta dal Ministero stesso. Allo stesso modo, il Comune di Massa ha partecipato attivamente a incontri al Ministero, l’ultimo il 16 ottobre scorso, segnalando l’urgenza di interventi per il risanamento del territorio.
Tra gli interventi di bonifica previsti nella pianificazione Fsc 2021-2027, Regione e Comune hanno messo in luce l’importanza del progetto riguardante il "terrapieno antistante l’ex colonia Torino", dove, a seguito di eventi meteo marini eccezionali verificatisi l’ultimo inverno, è stato rinvenuto materiale contenente amianto. La scoperta ha reso necessario un aggiornamento del progetto originario, con un costo stimato di 10,5 milioni di euro. Le risorse richieste permetterebbero di portare a termine un percorso avviato con due Accordi di programma, firmati nel settembre 2016 e nel maggio 2018, evitando di vanificare i significativi sforzi già compiuti dalla Regione Toscana, dal Comune di Massa e dagli altri enti coinvolti. Monia Monni, assessora all’ambiente della Regione, e Francesco Persiani, sindaco di Massa, hanno concluso la lettera esprimendo fiducia nella pronta risposta del Ministero e auspicando che le richieste ricevano la massima attenzione per garantire un futuro più sicuro e sostenibile al territorio di Massa.