Biodigestore al Cermec. Arriva l’autorizzazione ambientale integrata. Nulla osta dalla Regione

L’impianto dell’ente corsontile punterà alla produzione di biometano. La realizzazione prevede cantieri aperti per i prossimi tre anni.

Biodigestore al Cermec. Arriva l’autorizzazione ambientale integrata. Nulla osta dalla Regione

Biodigestore al Cermec. Arriva l’autorizzazione ambientale integrata. Nulla osta dalla Regione

Cermec ha la nuova Autorizzazione integrata ambientale con il via libera al progetto di realizzazione del biodigestore con produzione di biometano. Gli uffici della Regione Toscana hanno firmato l’atto che autorizza quindi il nuovo corso della società consortile di cui sono soci i Comuni di Massa e Carrara e che dovrà poi fondersi con Asmiu e ramo ambiente di Nausicaa così da entrare nel gestore unico di costa RetiAmbiente. Il decreto dirigenziale mette tutto nero su bianco, a qualche giorno di distanza dall’ultima conferenza dei servizi, ma oltre ai lati positivi stabilisce pure tutte le prescrizioni da rispettare. E non sono poche. Perché la realizzazione delle opere di ‘revamping’ dell’impianto non possono prescindere dalle prescrizioni emesse da tutti i soggetti competenti.

Primo su tutti: nessun intervento potrà essere realizzato nelle aree soggette a bonifica, rimozione rifiuti e realizzazione dell’impianto di trattamento delle acque di falda fino a quando non saranno concluse e certificate queste stesse opere, che da sole costano già oltre 6 milioni di euro. Non solo. L’impianto di trattamento delle acque di falda deve essere realizzato prima di tutti: con la firma di questo decreto della Regione, ora Cermec ha 15 giorni di tempo per comunicare la data di inizio lavori su questo aspetto. Il mancato rispetto di queste prescrizioni specifiche comporterà la sospensione dell’autorizzazione. Poi ci sono gli aspetti ‘finanziari’. La società guidata dall’amministratore unico Lorenzo Porzano dovrà aggiornare la polizza fideiussoria a copertura della validità dell’Autorizzazione integrata ambientale e successive modifiche, per il nuovo biodigestore, pari in tutto a 14 anni di esercizio: la proposta dell’importo della fideiussione dovrà essere consegnata alla Regione entro 60 giorni.

Ma il nodo vero era quello delle bonifiche, in quanto ritenute ostative alla realizzazione del biodigestore. In sede di Conferenza dei servizi, Cermec aveva superato lo scoglio ricordando che le progettazioni delle opere erano state già appaltate ed eseguite mentre il nodo dei finanziamenti sarebbe stato sopperito da Retiambiente "nell’ambito della ormai imminente sottoscrizione degli accordi in virtù dei quali entro il prossimo 2024 Retiambiente acquisirà la totalità del capitale sociale di Cermec".

L’impianto, inoltre, era previsto nel Piano regionale dell’economia circolare e nel piano di ambito e piano industriale di Retiambiente. Ci sarà da correre però perché il cronoprogramma già messo sul tavolo da Cermec in sede di conferenza richiede anni: 7 mesi per tutta la parte progettuale, altri 7 mesi per realizzare bonifica e impianto di trattamento delle acque di falda poi 27 mesi per il revamping di realizzazione del biodigestore, per un totale di 3 anni e mezzo.

Durante l’ultima conferenza dei servizi, inoltre, era stato messo sul tavolo anche l’atto di diniego e diffida presentato dalla Rete dei comitati contro il biodigestore: documento rigettato al mittente un po’ da tutti i presenti. Con l’autorizzazione della Regione, di fatto, il Cermec entra in quella che viene definita in Conferenza dei servizi, la ‘Fase 0’: un periodo transitorio di 14 mesi durante i quali dovrà progettare e realizzare tutti gli interventi di bonifica, prima di passare al nuovo biodigestore.