REDAZIONE MASSA CARRARA

Benzina sulla rabbia degli autotrasportatori "Prezzi alle stelle e strade ko: adesso basta"

La riunione nel piazzale Grendi a Marina di Carrara: "Pronti allo sciopero se non ci aiutano". Summit domani di Fita Cna col Prefetto

di Angela Maria Fruzzetti

La rabbia degli autotrasportatori. "Siamo pronti a fermarci qualora non arrivassero esaustive risposte dal governo". Erano in molti, riuniti nel piazzale Grendi di via Massa Avenza, per esprimere il loro malumore verso il protrarsi di una situazione diventata ormai insostenibile. I punti focali della protesta sono: l’incontrollato aumento del costo gasolio e della gestione delle imprese tra i quali additivi, gomme e officina ma anche la situazione critica delle strade dei Comuni di Massa e di Carrara, in particolare la viabilità che porta ai bacini marmiferi apuani. Presenti i rappresentanti delle aziende Società cooperativa Long road, Effe Elle logistica, Service Srl, aziende Manfredi, Fredomi, D’Amico Forniture inerti oltre che alcune associazioni tra cui Confimpresa Massa Carrara. "Sappiamo che sono in programma degli incontri a livello governativo – è la voce degli autotrasportatori – ma noi non possiamo più aspettare oltre. Siamo qua in previsione di aderire allo sciopero nazionale del trasporto del 19 marzo qualora non arrivassero chiari segnali dal governo".

I camionisti si sentono abbandonati dalle categorie: "Abbiamo infrastrutture pessime, autostrade intasate con code su code, clienti impazienti, parametri da rispettare – interviene Simone Fruzzetti - : sono problemi ci portiamo dietro da anni ma che adesso diventano insostenibili, a cui si aggiungono anche costi elevati. Altro punto è che non ci sono autisti giovani. Abbiamo gente di 60 anni, ed è rischioso: le associazioni di categoria che dovrebbero tutelarci dove sono? Sapevano che eravamo qui ma nessuno ci mette la faccia e viene per aiutarci a capire dov’è il problema. C’è stata una riunione a Spezia ma al momento non sappiamo niente". Il ricambio generazionale, in questo caso, è il costo esorbitante: "Per conseguire la patente di guida ci vogliono 5 mila euro – incalza Davide Salvetti -. Se non si interviene i camion resteranno fermi. Da inizio anno il carburante da 1.50 è salito a 2.20 , quasi il doppio. E non solo il gasolio".

E poi, la mancanza di sicurezza nelle strade: "Le tasse sono aumentate ma le strade sono disastrate – aggiunge Pasquale D’Amico della ditta Forniture inerti -. Tutto è rincarato, a partire dai pneumatici, al gasolio e l’officina a fine mese per i danni ai mezzi a causa delle voragini delle strade, arterie necessarie per raggiungere i bacini estrattivi dove lavoriamo. Un problema anche in termini di sicurezza". L’annuncio della serrata da parte di titolari di piccole aziende aveva fatto temere il blocco dei camion e delle merci tanto che c’è stato un accaparramento di prodotti e tanti scaffali dei supermercati si sono svuotati. Ma al momento la situazione è in stand bay: "Aspettiamo l’incontro del 15 marzo".

Caro gasolio e strade colabrodo, scende in campo anche Fita Cna. "La strada dei Marmi necessita di urgenti interventi di manutenzione per consentire che il transito dei veicoli e dei conducenti avvenga in sicurezza". Domani i rappresentanti di Fita Cna si riuniranno a Massa con il prefetto Claudio Ventrice per discutere la situazione dell’autotrasporto. Questo incontro si inserisce d’altronde in un quadro più ampio che prevede, tra l’altro, una riunione per discutere della vertenza che coinvolge l’intero settore tra il governo e Unitrans, sigla di cui Fita Cna fa parte, martedì a Palazzo Chigi. "Il costante e ormai insostenibile aumento del costo del carburante ha determinato una situazione ingestibile per le imprese. Lo stanziamento degli 80 milioni risolve i problemi della categoria". In vista del 15 marzo, ovvero l’incontro a livello nazionale con il ministro Bellanova, Cna invita i singoli autotrasportatori a non fare fughe in avanti che potrebbero compromettere la trattativa.