
Attraversare la strada in alcuni incroci trafficati di Massa spesso e volentieri è un rischio anche per chi non ha alcun problema di salute. Può diventare un’odissea per diversamente abili e in particolare per le persone non vedenti. In tante altre città italiane hanno sperimentato modelli di guida e aiuto che provano a rendere la vita più facile ai ciechi e adesso anche il Comune di Massa vuole provare a cambiare pagina. L’amministrazione ha approvato nei giorni scorsi il progetto per la realizzazione di impianti semaforici a chiamati adeguati alle esigenze dei non vedenti del valore di poco meno di 60mila euro con il quale parteciperà al bando del Ministero delle infrastrutture e delle mobilità sostenibili pubblicato il 9 agosto.
Sono previsti finanziamenti a favore dei comuni dai 60mila ai 250mila abitanti che intendono realizzare attraversamenti semaforizzati adatti alle esigenze delle persone non vedenti, destinando risorse fino al 70% del costo dell’opera e comunque fino a un massimo di 60mila euro. Il piano preparato dagli uffici tecnici, a firma del progettista architetto Pier Franco Ricci, è di 58mila e 270 euro e dovrebbe comunque essere cofinanziato per il 30% da parte del Comune. Prevede l’installazione di sistemi sonori omologati dallo stesso Ministero che entrano in funzione solo su richiesta, per limitare l’inquinamento acustico se non necessario. Il pulsante di chiamata sarà inserito sul palo del semaforo in linguaggio tattile con codice di pericolo e sempre vicino ai semafori, dove possibile, saranno posizionate anche le classiche pavimentazioni tattili che servono ai non vedenti per orientarsi mentre camminano, un po’ come si vede nelle stazioni ferroviarie.
Per ora si parte con quattro punti chiave: il semaforo lungo l’Aurelia a Castagnola, quello di viale Trieste davanti al Toniolo, alla piazzetta di Ronchi e in piazza Betti sul litorale. Perché proprio questi? Sono quelli individuati dalla Onlus Unione italiana dei ciechi e degli ipovedenti in una lettera-appello firmata dal presidente Giorgio Riggi e indirizzata all’amministrazione comunale di Massa per chiedere aiuto. In particolare il progetto su viale Trieste garantirebbe un passaggio sicuro a poca distanza dal distretto di via Bassa Tambura, dai carabinieri e dalla sede della polizia municipale, oltre a diverse scuole e in generale vicino al centro storico.
Francesco Scolaro