LAURA SACCHETTI
Cronaca

Balneari in ginocchio. Cresce la preoccupazione tra danni del maltempo erosione e Bolkestein

La spiaggia cala ancora e sulle concessioni il Governo non dà risposte "Il futuro è molto incerto, diventa difficile prendere qualsiasi decisione. Come si fa a riparare i danni del maltempo e a fare investimenti?". .

Non c’è limite al peggio. All’erosione galoppante sulla costa massese si sommano i danni delle mareggiate dei giorni scorsi e la beffa di non essere stati inseriti nello stato di emergenza nazionale. Ma non finisce qui, perchè in ballo ancora c’è la direttiva servizi Bolkestein che amplifica l’incertezza del futuro imprenditoriale della categoria. "Diventa difficile prendere qualsiasi decisione – afferma Itala Tenerani, presidente del Consorzio Balneari Massa – perchè l’orizzonte è incerto e oscuro. Siamo in linea con le sigle sindacali che ci rappresentano. Come si possono fare degli investimenti alla luce della situazione attuale?". Ancora nessuna novità, infatti, dal governo Meloni sulle concessioni. "Non c’è la volontà politica di risolvere la questione – esordisce Luca Martini di Assobalneari –. Sto inoltrando ai parlamentari di governo di riferimento, tutti gli interrogativi che i balneari mi pongono in virtù dei danni avuti dal maltempo. Siamo nell’incertezza e navighiamo a vista. Qualora infatti un balneare danneggiato decidesse di ricostruire, le banche non danno prestiti, proprio perchè la concessione è in scadenza. Da una parte c’è la legge 118 del 2022 del governo Draghi per cui le concessioni scadono il 31 dicembre 2023, ma per cui quei Comuni che non sono in grado di fare le gare possono rimandare al 2024 e poi che prevede la mappatura; e dall’altra parte abbiamo il decreto Milleproroghe del governo Meloni, per cui le concessioni scadono a dicembre 2024. La mappatura fatta dimostra che non c’è scarsità della risorsa. A questo punto chiediamo al Governo di darci delle risposte, chiediamo certezze per il futuro delle imprese".

"Alla luce di ciò che è accaduto sulla nostra costa ogni imprenditore farà le sue valutazioni – chiarisce Silvio Marchiori, presidente provinciale Cna balneari –. Il fenomeno è stato eccezionale, le onde sotto costa erano di una portata mai vista e si spera che rimanga un evento straordinario. E’ emerso, però, in modo ancora più evidente come l’erosione sia sempre più galoppante, perchè Poveromo è stata colpita duramente. Quindi le valutazioni che si dovranno fare saranno anche legate al fatto che non abbiamo un Piano particolareggiato. Il futuro piano dell’arenile dovrà quindi tenere conto che l’erosione non è circoscritta tra Partaccia e Ronchi ma sta coinvolgendo tutto il litorale". Silvio Marchiori fa il punto anche sulla direttiva servizi: "La mappatura dimostra che non c’è scarsità della risorsa. Il boccino adesso è in mano al Governo". La Bolkestein all’articolo 12 recita che "Qualora il numero di autorizzazioni disponibili per una determinata attività sia limitato per via della scarsità delle risorse naturali, gli Stati membri applicano una procedura di selezione tra i candidati potenziali…". Dimostrato che la risorsa non è scarsa (risulta libera oltre il 60% di costa), dovrebbe inoltre essere lo stato membro a definire i criteri per cui si consideri scarsa o meno. A questo si aggiunge che fino ad oggi le concessioni demaniali sono state rinnovate tacitamente in modo automatico e sottoposte a verifica da parte dello Stato. Qualora il concessionario non rispetti le regole stabilite dal contratto concessorio, infatti, perde la concessione demaniale.