
di Daniele Rosi
"Balneari, serve un intervento immediato": questa la posizione di Confartigianato riguardo il rischio di mancato rinnovo delle concessioni balneari. La questione è sotto esame da parte dell’Agcom Antitrust e rischia di coinvolgere anche gli imprenditori del settore balneare apuano. Dopo la pronuncia del Tar di Firenze che ha accolto il ricorso dell’Agcom Antitrust contro l’estensione delle concessioni balneari al 2033 disposta dal comune di Piombino, Confartigianato Massa Carrara esprime la propria vicinanza ai balneari locali che vedono a rischio le aree demaniali .
"La decisione del tribunale amministrativo ci preoccupa e non poco - commenta il presidente dei balneari di Confartigianato, Marco Pardi - e anche se le altre concessioni marittime estese regolarmente entro la fine del 2020 sono legittime e non subiranno conseguenze, questa sentenza porta sull’intero mondo balneare un nuovo vortice di incertezze che devono essere affrontate subito. Il governo deve intervenire immediatamente – aggiunge – e difendere la legge italiana in Commissione europea dalla procedura di infrazione al fine di addivenire a soluzioni certe e durature". Il presidente di Confartigianato, Sergio Chericoni, aggiunge: "Le sentenze si rispettano ma è difficile accettare che la Bolkestein esiste, ma che si applica solo in Toscana. Oggi solo a Piombino, domani forse anche a Carrara. Mentre tutti i Comuni costieri italiani prorogano indistintamente le concessioni balneari - sostiene Chericoni -, l’Antitrust ha voluto iniziare a porre la sua attenzione proprio sulla costa toscana a scapito dei soli nostri imprenditori balneari ai quali le amministrazioni comunali, applicando la legge dello Stato, avevano prorogato loro le concessioni demaniali fino al 2033 al fine di permettere loro di continuare a fare impresa".
Il direttore di Confartigianato, Gabriele Mascardi, commenta sulla stessa lunghezza d’onda: "La sentenza del Tar ancora una volta evidenzia che, nonostante i proclami, i governi che si sono succeduti non hanno affrontato le criticità della questione come avrebbero dovuto e di fatto hanno lasciato le amministrazioni sole a fronteggiare, con le proprie risorse, una vicenda che ha proporzioni enormi. E a farne le spese – prosegue Mascardi – è la categoria dei balneari, il comparto del turismo già ridotto allo stremo dalla pandemia. Non è tollerabile che la vita professionale di tutta la categoria sia in mano ai singoli tribunali regionali - conclude Mascardi - ed è necessaria una legislazione nazionale univoca che non sia soggetta a interpretazioni".
Da tempo la categoria chiede un intervento serio da parte del Governoche ponga fine a mille interpretazioni e consenta ai balneari di non dipendere dalel decisioni del tribunale.