
"Pochi ombrelloni, ma per noi conta la sicurezza dei clienti". Parlano la titolare e il gestore del bagno Fassoni a Marina di Massa, i fratelli Barbara e Alessandro Fassoni, e spiegano a La Nazione in che modo il loro stabilimento balneare è cambiato con l’emergenza Covid. "All’inizio – dicono i due fratelli – eravamo preoccupati per i mutamenti che le norme anti-virus ci imponevano di attuare. Ma non ci siamo arresi". Barbara e Alessandro, figli del titolare "numero 1" Franco Fassoni, raccontano con precisione tutte le trasformazioni che il bagno ha subito. "Da 150 ombrelloni – spiegano – quest’anno ne abbiamo messi a disposizione circa 80. Maggiore distanza tra gli ombrelloni rispetto agli anni scorsi. Infatti da 15 mq, siamo passati a 24 per ombrellone. Avremmo potuto mantenere la stessa configurazione degli anni scorsi, perché la normativa imponeva almeno 10 mq per ogni ombrellone, ma abbiamo pensato prima alla tranquillità e alla sicurezza dei bagnanti, molti dei quali sono persone anziane. Garantendo maggiore distanza non c’è il rischio che un cliente ‘invada’ la postazione dell’altro".
Ma non è finita qui. "Sanifichiamo ogni mattina le strutture balneari – afferma Barbara Fassoni – come tavoli, attrezzature e soprattutto bagni e docce, che vengono disinfettati 2 o 3 volte al giorno. Mettiamo a disposizione gel disinfettanti per i clienti in giro per lo stabilimento. Infine dobbiamo tenere un registro delle presenze e delle attività di sanificazione". Hanno anche deciso di "usare anche il buonsenso, in quanto titolari – affermano – oltre ad affidarci a quello dei bagnanti che devono indossare la mascherina per qualunque tipo di spostamento. Siamo soddisfatti del lavoro che abbiamo fatto, perché la clientela sembra apprezzare molto".
Un cambiamento significativo all’interno dello storico bagno Fassoni, uno dei più antichi di Marina di Massa, in vita dal 1926. Da sempre a conduzione familiare. E da sempre caratterizzato dalla forte unione tra i componenti. "Fu il nostro tris-nonno Idilio Fassoni – raccontano Barbara e Alessandro – a fondare lo stabilimento. Idilio amava il ciclismo e durante la tappa a Massa del Giro d’Italia, decise di seguire gli atleti in sella alla sua bici. Ma cadde e, come risarcimento danni per la caduta, gli venne donato un arenile. Nacque così il bagno Fassoni. I primi clienti erano benestanti che si recavano in spiaggia per sottoporsi alle sabbiature immergendo il corpo sotto la sabbia". "Il nostro stabilimento – continuano i fratelli – ha subito tante modifiche negli anni. La più grande nel 1979, quando un grande tornado "si mangiò" la spiaggia. In quell’anno le cabine di legno vennero arretrate e il bagno rivoluzionato". La storia del Fassoni è lunga quasi un secolo e tanti sono stati i cambiamenti nel corso del tempo. Ma non è mai cambiato è l’amore tra i familiari. E soprattutto l’amore per i clienti.
Silvia Donnini