REDAZIONE MASSA CARRARA

Manca un'educatrice, disservizi all'asilo nido, i genitori sono infuriati

Sono tre le figure previste, ma al momento sono soltanto in due a gestire i bambini

un asilo

Massa, 3 novembre 2015 - In una sezione dell’asilo nido «Arcobaleno» manca un’educatrice dall’inizio dell’anno e i disservizi per le famiglie sono tanti. A lanciare un appello sono alcuni genitori i cui figli sono curati dalla sezione divezzi del nido comunale. Tutto è legato alla mancanza della terza educatrice. «Dall’inizio dell’anno l’attività del nido è stata svolta da sole 2 educatrici che, con pazienza e professionalità, hanno cercato di sopperire all’assenza della terza figura prevista» scrivono i genitori che elencano tutti i disservizi più evidenti causati da tale assenza: «Ritardo negli inserimenti (a due mesi dall’inizio dell’attività sono entrati, solo da qualche giorno, alcuni bambini); esclusione di 3 bambini dal servizio, che però avrebbero avuto il diritto ad entrare (il numero previsto sarebbe stato di 18 bambini ma non è stato possibile farli entrare tutti e il numero si è fermato a 15 causando disservizio e cattiva gestione); diversi disagi nei bambini che hanno la necessità di avere una figura di riferimento al momento dell’entrata, del pasto e della nanna».

Poi ci sono anche problemi per gli addetti ai lavori, primo fra tutti il fatto che se una delle due educatrici dovesse sentirsi male, la sezione divezzi si troverebbe con una sola educatrice. «A oggi poi, volendo parlare del rapporto numerico fra bambino ed educatore, ci sono orari in cui c’è solo 1 educatrice presente, come la mattina dalle 7.30 alle 9 – evidenziano i genitori –. L’aiuto che doveva arrivare, come promesso dall’amministrazione è di 1 educatrice dalle 14.30 alle 15.30. Non siamo burocrati, non ci interessa sapere se la legge regionale prevede un rapporto educatore bambino più alto, a noi interessa che i nostri bambini abbiano un eguale trattamento agli altri nidi. Nessuno vuole una struttura assistenziale per i propri bambini, nessuno intende lasciare i figli in una struttura dove non è garantita la sicurezza o l’inefficienza del servizio è tale da dover darsi pazienza per mesi e soprattutto nessuno vuol essere diverso dagli altri, considerando che la retta è uguale per tutti».

I genitori si sentono presi in giro e chiedono spiegazioni all’assessore Mauro Fiori e al dirigente: «In un asilo nido dove i bambini hanno da 3 a 36 mesi, come è possibile lasciare in sospeso per mesi questioni così? Ci era stato detto, nel nostro ultimo incontro con l’assessore e il dirigente, che i nidi comunali vanno considerati come un’unica entità, nonostante le 6 diverse strutture, ma a noi così non sembra proprio».