
Arte Giuseppe Rivieri di scena a ’Onirica’
Un pezzo di pane spezzato con le mani, un’aringa legata a un filo che pende dall’alto, una ciotola d’argilla dove trasformare il cibo e il ripiano di un tavolo emergono da uno sfondo buio, accarezzati da una luce che ne esalta la loro straordinaria essenza. E’ la sublimazione di un cibo povero che esce dall’ombra per raccontare storie di una vita contadina, di cucine buie e fumose immerse nelle campagne toscane, di parole non dette nella danza di uno spago appeso, in attesa del nutrimento fisico e spirituale. E’ l’opera che Giuseppe Rivieri (nella foto) esporrà nell’ambito della mostra "Onirica-Tra sogno e realtà", in programma a palazzo Guinigi, a Lucca, da domani, 16 novembre, al 14 dicembre. Pensata da Antonio Possenti, "Onirica" è una collettiva di 44 artisti interpreti del sogno, grandi nomi uniti dall’interpretazione e dal racconto di una dimensione da scoprire, interpretare e vivere.
Un viaggio, come quello che offre Rivieri nella sua opera, attraverso il tempo, in un linguaggio di oggetti perduti e che tornano a vivere non solo per essere contemplati ma interpretati, raccontati. Dietro l’aringa appesa a uno spago si celano molti messaggi: un’immagine, come suggerisce il pittore, raccontata in vari film tra cui ’L’albero degli zoccoli’ di Ermanno Olmi oppure ’Novecento’ di Bertolucci; spaccati di vita contadina narrati non per retorica ma per necessità creativa ed emozionale, come una scaglia che si stacca dal fondo e torna a galleggiare, lambita da una luce nuova. Una mostra "surrealista", quella di Palazzo Guinigi, che tratta il tema dell’onirico nella creatività.
Giuseppe Rivieri è nato a Massa nel 1953. Dopo la maturità artistica frequenta l’Accademia di Belle Arti di Carrara. La sua prima formazione guarda ai maestri italiani del ‘900 come Casorati, De Chirico, Morandi, ed insieme all’amicizia col pittore e scultore Vito Tongiani matura in lui una pittura figurativa permeata da un profondo senso metafisico. Ha realizzato su commissione grandi tele d’après di maestri del passato. Partecipa a pieno titolo alla prestigiosa mostra "Onirica" organizzata dall’associazione Caleidosarte in collaborazione con l’assessorato alla Cultura e il patrocinio del Comune di Lucca, con il dipinto dell’aringa e il pane, immagini sacre, come sempre in grado di emozionare il pubblico.
Angela Maria Fruzzetti