
di Andrea Luparia
Siamo in piena crisi economica, c’è il covid-19 ma a Massa ci sono ancora imprenditori intenzionati ad investire. Pare incredibile, ma è vero. A Palazzo civico da qualche tempo si parlava di aree dove qualcuno potrebbe aprire questo o quel supermercato e ieri, finalmente, è filtrato un nome: Conad. Ma facciamo un passo indietro. A Massa in passato nei palazzi del potere hanno fatto in modo di allontanare (oppure hanno convinto a non venire qui) tanti imprenditori. In alcuni casi alla base dell’allontamento c’erano i cascami dell’ideologia allora dominante, basata sull’odio di classe, sull’odio verso i ricchi e i “padroni“. I risultati si vedono: la disoccupazione in questa provincia è la più alta della Toscana, per non parlare del Nord Italia. Nel mondo della grande distribuzione organizzata questo ha provocato la fuga dei clienticonsumatori massesi verso La Spezia, la Versilia e Pisa, dove agli imprenditori che chiedevano la possibilità di investire hanno detto sì. Ora su Massa c’è una sorta di “capitano coraggioso“ che ci vuole provare: si chiama Sergio Andreoni ed è il socio Conad che gestisce già diversi supermercati in città e a Pietrasanta. Raggiunto al telefono dal cronista, prima Andreoni nicchia, poi ammette: "Non ho ancora 60 anni e il mio sogno sarebbe dotare questa città di una struttura commerciale nuova, moderna, funzionale. E voglio provarci adesso che ho ancora la forza per lottare". Entrando nel dettaglio, Andreoni ammette che ci sono due lottizzazioni, due aree alle quali è interessato. Ma ovviamente ci sono problemi su entrambe. A Massa sarebbe strano il contrario, se guardiamo alle tante aree industriali inutilizzate....
"Ho iniziato il progetto quando c’era ancora la giunta Volpi ma si è fermato tutto. Ora c’è la giunta Persiani e spero di andare avanti. I terreni sono due ma in entrambi i casi ci sono problemi. Nel primo caso c’è un capannone che sarebbe utilizzabile ma in passato il Comune l’ha vincolato. Al massimo possono finirci dentro beni non alimentari. L’altro terreno pare sia a rischio idraulico. Nel primo caso sembra che l’iter autorizzativo durerà due anni. Nel secondo non è chiaro quello che potrebbe accadere. Attendo".
Poi Andreoni snocciola i nomi delle aziende che negli scorsi anni hanno chiesto di aprire attività produttive e commerciali in città, anche nelle aree ex Eaton ora il mano al Consorzio Zia. E hanno dovuto far dietrofront. "Io spero di riuscirci ma a Massa è difficile. Ci sono dietro, ci sto lavorando, ma da qui a dire quando potrò muovermi per definire la trattativa ed iniziare i lavori ne passa".