Ci sono quasi 60mila euro dal Ministero dell’Interno, provenienti dal Fondo Unico Giustizia, destinati a migliorare la sicurezza a Massa e l’amministrazione punta a investirli su due progetti: dieci nuove telecamere di videosorveglianza negli angoli ‘critici’ del centro e una nuova camera di sicurezza per la Polizia municipale. Interventi che in tutto costeranno attorno agli 80mila euro, con il cofinanziamento da parte del Comune. Partiamo dalle telecamere, per le quali è prevista una spesa di 30mila euro. L’idea è quella di ampliare il sistema di videosorveglianza nel centro storico della città di Massa per svolgere attività di prevenzione e repressione di fenomeni degenerativi della ’movida’ cittadina, garantendo così attraverso la tecnologia video un miglior controllo delle aree del centro storico cittadino.
Le zone che si vuole controllare meglio sono: via Cavour e via Zoppi, l’inizio di via Bastione con l’ingresso al teatro comunale Guglielmi e l’ingresso del Duomo con via Dante. Sei telecamere andranno quindi lungo via Cavour e via Zoppi, da installare sui pali della Ztl esistente per riuscire a monitorare tutta la lunghezza della strada. Altre due andranno nella zona del teatro Guglielmi e via Bastione e in questo caso la postazione sarà collegata direttamente al sistema di videosorveglianza già esistente sotto il municipio. Altre due telcamere nell’area del Duomo, all’angolo dove si incrociano via Dante e via Guglielmi, installate sui pali della pubblica illuminazione. Il sistema di sorveglianza in generale sarà collegabile non solo con la polizia municipale ma anche con le altre forze dell’ordine per consentire il monitoraggio, prevenire e scoraggiare l’attività criminale.
L’altro intervento riguarda invece l’adeguamento, il potenziamento e la messa a norma delle camere di sicurezza nella disponibilità della Polizia municipale. Costo previsto attorno ai 46mila euro. L’intervento è necessario perché le attuali camere di sicurezza per arrestati e fermi sono quelle ‘ereditate’ dalla precedente caserma dei carabinieri, nell’edificio oggi chiamato Municipio2 in cui si trova la polizia locale: sono due e si trovano al primo piano. Strutture non utilizzabili dal personale della Polizia municipale in quanto non corrispondenti alla normativa vigente. Ma negli ultimi tre anni la Polizia municipale ha effettuato diverse attività d’arresto in flagranza di reato e fermi per identificazione di persone che si erano rese responsabili di reati. Situazioni che per essere gestite al meglio, evitando di ricorrere a spostamenti e piantonamenti in Questura come avviene oggi, hanno bisogno appunto di una camera di sicurezza. Il progetto prevede di riqualificare le due celle di sicurezza, realizzando una sola cella per fermati e arrestati con tutti i servizi e gli impianti necessari e percorsi dedicati di accesso.