"Arrighi e Lattanzi alleati con Confindustria"

Vincenti e Martinelli criticano l’amministrazione sulle politiche del marmo: "Il Comune punta ad allargare l’estrazione nelle zone protette"

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di Claudio Laudanna

Cave nel parco, i sindaci vogliono scavare anche nelle zone di protezione speciale e sconfessano il consiglio direttivo. Una presa di posizione già divenuta un caso politico. "Leggo con stupore la richiesta della Comunità del parco – dice la consigliera di minoranza Rigoletta Vincenti –. I sindaci hanno utilizzato una sentenza del Tar per avanzare questa proposta, senza considerare che su quella sentenza dovrà pronunciarsi il Consiglio di Stato, sul tema si è espressa due volte l’avvocatura regionale e la Corte Costituzionale. L’ assessore Lattanzi si è allineato ai voleri dei sindaci e a quelli di Confindustria". "Ci sembrava – aggiunge Matteo Martinelli - che in campagna elettorale la sindaca avesse promesso impegno sulle questioni ambientali, ma questa prima uscita va proprio nel segno opposto. Singolare che in una riunione tanto importante non fosse presente né Arrighi, titolare della delega al marmo, né la vice sindaca Crudeli o l’assessore all’Ambiente, ma quello al Bilancio. La sindaca vista la delicatezza del tema avrebbe dovuto confrontarsi con il consiglio comunale in merito alla decisione da prendere".

La Comunità del Parco, l’organo che comprende i primi cittadini e i presidenti delle due Province dell’area del parco regionale delle Apuane, lo ricordiamo, ha chiesto al presidente Alberto Putamorsi e agli altri consiglieri di revocare una propria delibera in cui si pongono importanti vincoli all’escavazione in galleria. Uno scontro che è stato portato sul tavolo della Comunità del parco dal vicepresidente, e sindaco di Minucciano, Nicola Poli e che si è tradotto in un documento votato all’unanimità dai dieci rappresentanti dei Comuni presenti, tra cui l’assessore al Bilancio di Carrara Mario Lattanzi. "Questa questione interessa tutti i sindaci dei Comuni marmiferi, da tempo in lotta per affermare la possibilità di effettuare l’attività estrattiva al di sotto delle Zps" dice Poli che poi fa riferimento alla sentenza del Tar di maggio che, dando ragione al ricorso della società Lorano II, ha aperto la strada a questo tipo di attività in galleria perché "la normativa pone un divieto di apertura di nuove cave, ma nulla statuisce riguardo alle miniere". "Questa sentenza – spiega Poli - dà la possibilità di scavare nelle Zps, in sotterraneo e alla luce di questo era pensabile che il Parco effettuasse una valutazione e aprisse una discussione con la Comunità. Una delibera del consiglio direttivo pone vincoli all’escavazione in galleria. Noi crediamo che questo provvedimento sia pericoloso e contestabile dal punto di vista giuridico e chiediamo venga annullato".