La gara è conclusa e a breve si saprà chi si è aggiudicato l’appalto da oltre 2 milioni di euro per realizzare il secondo lotto delle opere di adeguamento strutturale e idraulico degli argini del fiume Frigido a Marina di Massa. Un intervento finanziato dalla Regione Toscana, che è anche ente appaltatore nel caso specifico, per un valore delle opere di 1,453 milioni di euro e un quadro economico complessivo di 2,247 milioni di euro. In pratica i lavori interesseranno il tratto immediatamente a monte del primo lotto, quello della muraglia realizzata dalla foce fino a poco dopo il ponte di via Mascagni, sul viale interno, e costato 900mila euro, con l’obiettivo di adeguare gli argini alle portate duecentennali.
Il progetto preliminare complessivo dell’intervento di "adeguamento strutturale ed idraulico delle arginature in destra e sinistra idraulica del fiume Frigido nel tratto dal ponte di via Mazzini al ponte di via Marina Vecchia" è stato redatto nel 2017 ed è stato sottoposto a procedura di verifica di assoggettabilità, escluso dalla Via e approvato nello stesso anno, poi diviso in diversi lotti di cui questo ora in gara rappresenta per l’appunto il secondo che proseguirà per altri 113 metri verso monte.
Nel progetto esecutivo andato a gara sono mantenuti anche gli interventi per la mitigazione dell’impatto estetico dei muri in cemento armato da realizzare lungo gli argini, previsti dal progetto di inserimento architettonico concordato tra la Regione e il Comune di Massa. In particolare, in sponda destra sono previste 3 nuove aiuole complete di bordatura in inox griglia a supporto di rampicanti, con piantumazione delle stesse piante e impianto di irrigazione. In sponda sinistra ci saranno invece 7 aiuole, realizzate con lo stesso modello. Per mitigare ulteriormente l’impatto del muro di argine in cemento armato, il progetto esecutivo prevede l’utilizzo, sulla faccia esterna dei muri, di lastre rivestite in pietra naturale per tutto lo sviluppo delle arginature; il progetto prevede inoltre una somma per completare col medesimo rivestimento in pietra naturale anche i muri in cemento armato del primo lotto, ancora oggi allo stato ‘grezzo’.
E’ già pronto poi il lotto III, che proseguirà per altri 75 metri verso monte su entrambi gli argini, ma che non andrà a gara prima che sia completato il secondo. Rispetto al definitivo approvato nel 2020, il progetto esecutivo andato a gara è stato oggetto anche di alcune ‘rifiniture’ che hanno permesso di abbassare il costo di realizzazione: quella che garantisce maggiori vantaggi nel rapporto costi benefici è risultata essere la soluzione mista di rialzamento delle sponde arginali con una sorta di riprofilaizone dell’alveo che prevede di scavare ben 52mila metri cubi di materiale (che però non fa parte dell’appalto di gara e sarà realizzato soltanto alla fine di tutti e 3 i lotti). Per quanto riguarda le opere arginali, si prosegue con il muro di cemento armato con palancolato e pali di fondazione in acciaio infisse fino a 5 metri di profondità. L’altezza del muro di cemento è stato leggermente ‘abbassato’ scendendo sotto i 5 metri, anche se al massimo per 30 centimetri.