
"Adesso la Camera di commercio si può salvare, ma a sua difesa il territorio deve costituire una linea Maginot". A tornare a lanciare un appello per la salvaguardia dell’ente camerale è il commissario Dino Sodini. La partita per l’accorpamento della Camera a Lucca e Pisa non è ancora chiusa e ora, con il cambio di governo, secondo il numero uno dell’ente si potrebbero aprire nuovi scenari. "Tutti noi dobbiamo schierarci per proteggere un presidio pubblico sul territorio. Il tema centrale è che noi siamo sempre troppo marginali rispetto a Firenze o a Roma e ora non possiamo permetterci di perdere anche la Camera di commercio. Stiamo parlando di un possibile accorpamento a tre che per noi significherebbe la perdita di qualsiasi rappresentanza. Ora, però con il cambio di governo credo ci siano maggiori possibilità di cambiare le cose. Il nostro territorio esprime diversi parlamentari che sostengono il nuovo esecutivo e mi auguro che questo significhi maggiore possibilità d’ascolto. C’è però anzitutto bisogno di una maggiore unità d’intenti da parte di tutta la provincia. Dobbiamo andare a formare una vera e proprio Maginot a difesa della Camera di commercio".
Parallela alla battaglia per salvare la Camera di commercio c’è poi anche quella per l’Istituto studi e ricerche che, invece, sarà accorpato all’unica azienda speciale regionale con sede a Firenze. In questo caso si era pensato di far confluire l’Isr all’interno del Consorzio Zia, ma su questa possibilità è arrivato un secco ‘niet’ da parte della Regione. "C’è stato detto che questa operazione non si potrà portare a termine perché da Firenze non vendono compatibili tra loro le funzioni dei due enti. Non significa che la partita per salvare l’Isr sia conclusa. L’accorpamento con il Consorzio zona era la soluzione migliore, ma non per questo adesso alzeremo bandiera bianca. La Regione, d’altronde, detiene il 51 per cento del Consorzio Zia e ha il diritto di decidere, ma noi siamo consapevoli che ci sono ancora diverse strade che possiamo percorrere per salvare l’Isr. Penso alla possibilità di trasformare l’istituto da azienda speciale a consortile. Potremmo riuscire a mantenere sul territorio un presidio tanto importante e proprio per questo la prossima settimana incontreremo i nostri soci: i due Comuni di Carrara e Massa e l’Unione dei Comuni della Lunigiana".
c.lau