"Alvei dei fiumi in cattivo stato". Ma il Consorzio rifiuta la critiche: "La manutenzione ha dato i suoi frutti"

Ridolfi: "Il reticolo, nonostante le piogge, rimasto sotto il livello di guardia. Il problema? La cementificazione"

Il gruppo di minoranza del Consorzio di bonifica Toscana nord attacca: "cattivo stato dei fiumi" ma la maggioranza dell’ente respinge le accuse con "disagi nelle aree urbane però il reticolo principale è rimasto sotto al livello di guardia. Il problema è la cementificazione". Così in queste giornate di pioggia intensa "grazie all’aumentata attività di manutenzione - prosegue il Consorzio -e grazie anche agli interventi del genio civile, non ci sono stati particolari problemi nel reticolo che l’ente di bonifica ha in gestione nella zona della costa apuana. L’abbondante pioggia dei giorni scorsi è stata infatti bene assorbita e drenata dai canali, senza che siano avvenute tracimazioni o rotture arginali".

Sono partiti a giugno in tutta la provincia le manutenzioni dei corsi d’acqua. Gli interventi hanno riguardato le aste dei corsi d’acqua più grandi, come il il Carrione, il Frigido e il connesso reticolo minore, tra affluenti collinari e canali in pianura, che la Regione Toscana ha affidato alla competenza del Consorzio. Su tutti è stata eseguita la manutenzione ordinaria, lavori finalizzati alla cura e alla prevenzione del territorio: in generale si tratta del contenimento della vegetazione infestante cresciuta negli alvei ma anche interventi di ripresa di sponde, rimozione di ostruzioni o alberi pericolanti. A metterli alla prova i giorni di piogge intense ma secondo il Consorzio tutto ok dato che "Carrione, Frigido e altri principali corsi d’acqua non hanno registrato eventi di piena, con portate rimaste al di sotto del primo grado di allerta anche a fronte di cumulate superiori ai 100 millimetri". Allarga così le braccia la maggioranza dell’ente sulle "affermazioni della minoranza che non trovano riscontro oggettivo".

Poi punta il dito verso le reti di drenaggio urbano e delle acque chiare "non sempre adeguate in termini di attraversamenti stradali o tombini, colpite da locali fenomeni di rigurgito e ristagno dell’acqua ma queste non sono di competenze dell’ente consortile". Così il Presidente del Consorzio 1 Toscana Nord, Ismaele Ridolfi, sottolinea a doppio tratto responsabilità e doveri con "zone urbane dove, a causa della forte impermeabilizzazione del suolo, l’acqua deve essere assorbita dal reticolo di drenaggio urbano delle acque chiare" rimarcando nuovamente "non di competenza dell’ente. Purtroppo l’eccezionalità sta diventando una norma con un reticolo che non è in grado di smaltire carichi così elevati anche a causa delle sezioni ridotte. Anche nel 2022 l’Istituto superiore per la protezione e la ricerca ambientale (Ispra) ha detto che in Italia sono stati impermeabilizzati 21 ettari di suolo al giorno. Spesso le cause dei problemi sono le azioni dell’uomo stesso: bisogna smettere di cementificare tutto".