Alì Piccinin, la statua del “Palma” in Algeria "Il nostro abbraccio simbolo di unione"

Inaugurata ieri l’opera degli allievi del liceo artistico alla presenza dell’ambasciatore del paese dove il bimbo del Mirteto divenne pascià

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di Ludovica Criscitiello

Alì Piccinin ’torna’ ad Algeri, nelle vesti di statua, al fianco di quella moschea costruita per l’amore della sua vita, la principessa Lallahoum, che ancora oggi si erge in tutto il suo splendore a Place des Martyrs. E che il 4 marzo festeggia 400 anni. L’opera degli studenti dell’Istituto Palma, seguiti dall’insegnante Paolo Della Pina, è stata inaugurata ieri nel laboratorio d’arte di Alessandro Mosti Art Sculptures in via Tineli. Per realizzarla anche il Lions Club Massa Carrara Host ha offerto il suo contributo. A dare una forma al blocco in marmo, partendo dall’idea di un abbraccio, è stata la studentessa oggi diciannovenne Giulia Vatteroni. Il suo bozzetto fu scelto dal precedente ambasciatore algerino durante una sua visita a Massa in occasione della mostra a Palazzo Ducale di tutti i bozzetti realizzati dagli studenti. L’inaugurazione è stata preceduta da un incontro al liceo artistico dove la dirigente scolastica Ilaria Zolesi, gli insegnanti e le autorità locali hanno ricevuto il nuovo ambasciatore algerino S.E. Abdelkrim Touahria e il console generale di Algeria Nassima Hocine. Presenti tra gli altri il sindaco Persiani, il presidente della Provincia Lorenzetti, la vicaria della prefettura Antonelli e la presidente della Fondazione Marmo Bernarda Franchi.

"Sono lieto di compiere una delle mie prime missioni, dopo la nomina, qui a Massa per condividere con voi la gioia di ricevere una statua simbolo di unione tra i nostri due paesi – Ha detto l’ambasciatore–, Alì entrò nel nostro Paese come prigioniero per poi riscattarsi e diventare pascià. Mi auguro che questo possa essere il preludio di una cooperazione tra Italia e Algeria su tutti i livelli".

E proprio in questa occasione lo scrittore massese Riccardo Nicolai che, qualche anno fa dopo alcune ricerche storiche portò alla luce la storia del bimbo del Mirteto rapito a dieci anni dai pirati e portato in Algeria, ha consegnato all’ambasciatore e al console un documento in cui viene citato Alì Piccinin. "Quando i francesi arrivarono ad Algeri nel 1830 fecero un censimento degli edifici religiosi. Uno di loro scrisse un libro in cui fu citata la moschea di Place des Martyrs e si fa riferimento a un atto con cui si rendono inalienabili i beni terrieri di proprietà di Piccinin. Un personaggio amato e uomo di parola che fu ucciso per una scelta politica. Vorrei donare questo documento a entrambi affinché possano leggerlo con calma a completamento di questo percorso".

La statua sarebbe dovuta partire oggi dal porto di Marina di Carrara alla volta di Algeri per essere posta proprio al fianco della moschea. "L’ambasciatore – spiega Della Pina – ci ha proposto di aspettare fino a fine mese per farla arrivare in concomitanza con la Fiera del libro che si terrà a marzo ad Algeri. Un evento dove l’Italia sarà il paese ospite d’onore e che vedrà la presenza del ministro Franceschini".