
Agricoltori in corteo a Bruxelles: "Stop alle importazioni sleali"
Dalle campagne della Lunigiana e della costa apuana a Bruxelles per la mobilitazione di Coldiretti per chiedere lo stop alle importazioni sleali garantendo il principio di reciprocità delle regole ma anche, e soprattutto, tempi certi e urgenti per la maggiore flessibilità sugli aiuti di Stato e sulle semplificazione della Pac annunciate dalla Commissione Europea, una moratoria sui debiti, il rafforzamento della direttiva europea contro le pratiche sleali e la cancellazione dell’obbligo dei terreni incolti.
Tra i cento, partiti dalla Toscana, che si sono uniti a migliaia agricoltori e allevatori da tutta Italia, c’era anche una delegazione di imprenditori della provincia apuana guidati dalla presidente provinciale, Francesca Ferrari e dal delegato del movimento giovanile, Marco Tongiani. Si tratta del secondo blitz in Europa, dopo quello dello scorso 1 febbraio, ma questa volta la ragione è stata mettere pressione ai Ministri agricoli dei 27 Paesi che si stavano riunendo. Una protesta pacifica e democratica contro le politiche dell’UE chiedendo lo stop alla burocrazia e all’aumento dei costi che danneggiano gli agricoltori italiani, e ancora incrementare gli aiuti alle aziende per contrastare la crisi e l’aumento dei tassi di interesse, garantire una moratoria sui debiti, rafforzare la direttiva europea contro le pratiche sleali e cancellare definitivamente l’obbligo dei terreni incolti. Richieste che sono contenute nel piano strategico presentato dal presidente nazionale, Ettore Prandini. "Siamo tornati a Bruxelles perché è li che si decide il futuro del nostro settore – spiega la presidente provinciale, Francesca Ferrari - Per questo abbiamo messo in campo un lavoro costante di mobilitazione sul territorio incontrando in queste settimane centinaia di imprese del nostro territorio, ma anche di rapporto diretto con le istituzioni europee. Abbiamo predisposto un documento strategico anche sulla Pac dei prossimi anni, che deve essere semplice e in linea con le necessità delle imprese. Molte delle nostre proposte sono state accolte dal Commissario europeo all’agricoltura, ma non ci sono certezze sui tempi. Ci aspettiamo che nel Consiglio europeo di marzo ci sia la svolta necessaria. I tempi della burocrazia Ue non sono quelli delle imprese, ma non si può attendere oltre. Serve tutto ciò che porti a una semplificazione". Le misure puntano innanzitutto – sottolinea Coldiretti Massa Carrara – a porre fine all’aumento di adempimenti, obblighi e costi per le aziende agricole legati all’applicazione della condizionalità ambientale. Norme troppo stringenti e spesso svincolate dalla realtà che ne hanno reso di fatto impossibile l’applicazione nelle campagne, già colpite dall’aumento costante dei costi di produzione e un corrispondente calo dei prezzi agricoli.
Grandi protagonisti della mobilitazione i giovani di Coldiretti con il delegato nazionale Enrico Parisi che ha avuto l’occasione, unico italiano insieme alle delegazione di altri giovani di altre delegazioni straniere, di incontrare il Commissario dell’agricoltura dell’Unione Europea Wojciechowski e il Ministro dell’agricoltura belga in rappresentanza della presidenza del suo paese, David Clarinval. "Questa Europa minaccia il nostro futuro – spiega Tongiani – E’ urgente una svolta partendo dal far rispettare i nostri stessi standard qualitativi in termini di produzione per le aziende che vogliono esportare i loro prodotti in Europa e tutelare infine in maniera decisa la nostra zootecnia di qualità rispetto alla produzione di carne a base cellulare (artificiale) che metterebbe a rischio: tradizioni culturali, aspetti paesaggistici e soprattutto la certezza di una dieta sana".