ROBERTO OLIGERI
Cronaca

Ad Aulla nuove rivelazioni sul caso Mattei

In Sala Tobagi il Procuratore di Milano ha ricostruito la storia dell’ex presidente Eni e dei due piloti lunigianesi morti nel 1969

di Roberto Oligeri

E’ stata una conferenza a tratti animata, quella di venerdì pomeriggio in Sala Tobagi ad Aulla. Oratore, il procuratore Vincenzo Calia, giunto da Milano su invito del Comune e di un docente del “Classico“ a parlare delle morti di Enrico Mattei ex presidente dell’Eni e dei piloti Marino e Irnerio Loretti, padre e figlio, sepolti a Bigliolo. Dopo i saluti del sindaco Roberto Valettini, a movimentare l’incontro ci ha pensato don Antonio Vigo, cappellano militare in congedo e ora parroco di Bigliolo: ”Ricordo De Paolis, procuratore militare, che ha avuto il coraggio di aprire “L’Armadio della Vergogna” delle stragi - ha esordito il prelato- e credo che qualche “Armadio della Vergogna” sul caso Mattei e sui Loretti sia da qualche parte”. “Non è che ovunque ci siano “armadi”- la risposta del magistrato- chi uccide Mattei non lascia tracce”. E il magistrato ha iniziato ricordando che la fine dei due piloti lunigianesi è collegata col caso Mattei. Il 27 ottobre 1962 esplode in volo l’aereo su cui viaggiavano il presidente dell’Eni, un giornalista americano e il pilota Irnerio Bertuzzi, seguito della caduta, il 19 agosto ‘69 dell’areotaxi guidato da Marino Bertuzzi, ex motorista dell’aereo di Mattei e di suo figlio. Il cerchio si chiude con la sparizione nel 1970 del giornalista De Mauro che indagava sulla visita di Mattei in Sicilia. E così risuonano sigle degli anni Settanta, come il Sifar, i servizi segreti di allora e della P2. A queste strutture il procuratore collega persone che presero parte alle inchieste sulla morte di Mattei, dei Loretti e di De Mauro.”In queste vicende abbiamo ascoltato -ha detto il procuratore- 900 testimoni e quasi tutti hanno detto il minimo. Nonostante esistessero i verbali resi dai primi testimoni, fra cui un maresciallo dell’Arma, e le analisi dell’Istituto Militare sul carburante svelassero una grossa quantità d’acqua sciolta nell’aereo dei Loretti, le inchieste vennero chiuse con motivi che non reggono. Tant’è che poi si è provato il contrario. Io posso prendere chi ha messo la bomba, ma non arriverò mai a chi ha fatto mettere la bomba”.