Sull’Accademia di Belle Arti, il sindacato della Cgil chiede di rimettere la cultura al primo posto e di pèrocedere velocemente secondio la legge. Su chi debba essere a dirigere l’Accademia si è aperta una battaglia legale finita anche sul tavolo del Consiglio di Stato. Quest’ultimo si è pronunciato da poco mewttendo la parola fine e respingendo le istanze della direttrice Silvia Papucci che in mano dovrebbe avere i sei anni di anzianità di ruolo per guidare l’Accademia, ma pare ne possieda solo 4. Per questo alla sua nomina si erano opposti gli altri concorrenti in lizza per il posto, il professore Marco Baudinelli, primo dei non eletti, e l’architetto Claudio Rocca.
"L’Accademia di Belle Arti deve uscire al più presto dalla situazione in cui si è cacciata, per l’interesse di tutti - scrive la segretaria provinciale di Flc Cgil, Isa Zanzanaini -. Il presidente dell’ateneo cittadino di Belle Arti, Antonio Passa, prima ha chiesto al Consiglio di Stato di rimettere al suo posto la Papucci fino alla pronuncia definitiva e ora fantastica su nuove elezioni che lascerebbero ancora la situazione nel caos. La sentenza del Tar, confermata dalla recente sentenza della corte suprema, invece era e resta chiarissima: la commissione elettorale – scrive Zanzanaini – deve essere riconvocata per valutare la sussistenza dei requisiti per l’elezione del candidato che ha avuto più voti dopo la Papucci, che non poteva essere ammessa alle elezioni, e procedere alla proclamazione di Marco Baudinelli come direttore.
Adesso il presidente Passa – si legge nel documento del sindacato – , che finora non si è mai preoccupato di procedere né al rinnovo del moncherino che resta del consiglio di amministrazione, né a quello del consiglio accademico, scaduto ormai da tempo, si inventa un ballottaggio in nome della democrazia. Nel frattempo, l’Accademia dovrebbe rimanere ancora un altro po’ nelle mani di chi l’ha guidata in un lungo contenzioso senza senso". Poi la segretaria Zanzanaini rincara la dose. " La prima cosa che chiederemo al nuovo direttore sarà il rapido rinnovo di tutti gli organismi democratici di governo e di controllo che mancano da troppo tempo in quella istituzione. Per il resto, è giusto che l’Accademia possa riprendere a preoccuparsi solo di fare alta cultura e di rimettere in condizione i suoi docenti e tutto il resto del personale di lavorare nelle migliori condizioni per il bene di quella Istituzione e dei suoi studenti"
Il Tar ha dato ragione a Baudinelli, così i legali della Papucci hanno fatto ricorso passando direttamente al Consiglio di Stato che però ha confermato la decisione del Tribunale amministrativo della Toscana.