REDAZIONE MASSA CARRARA

"Abolizione del Coreas: decisione insensata"

La decisione della Regione Toscana di sospendere il Coreas fa sanguinare di nuovo una dolorosa ferita mai rimarginata a Massa Carrara: i danni alla salute nelle aree Sin e Sir dovute ai veleni dell’industria chimica, che ormai è sparita alla fine degli anni ’80. L’organismo che avrebbe dovuto dare gambe al progetto di monitoraggio e verifica sullo stato di salute delle zone inquinate voluto e finanziato dalla stessa giunta regionale alla fine 2019 ma mai davvero attuato. La notizia è emersa nei giorni scorsi grazie a un’interrogazione della consigliera regionale 5Stelle, Irene Galletti, e solleva dubbi e paure di cui si fa portavoce il Coordinamento dei comitati e delle associazioni Cca-Dbr. "Una decisione insensata. Se non si parlasse di tumori e non ci fosse in ballo la salute della popolazione, la situazione sarebbe quasi comica, perché questa è la conferma inequivocabile che nel Pd, primo partito di maggioranza in Regione, la mano destra ignora ciò che fa la sinistra. Bugliani, impegnato anche come presidente della prima commissione ‘Affari istituzionali’ della Toscana, non sapeva dell’abolizione del Coreas? Perché allora ha voluto ugualmente figurare come primo firmatario di una mozione che richiede un nuovo studio oncologico a Massa Carrara? Questo monitoraggio sanitario sarà realizzato lo stesso oppure no? Se sì, da quale organismo, visto che il Coreas non esiste più? Che ne sarà dei finanziamenti che, già nel 2019, la giunta regionale aveva erogato al Coreas?". Sullo stesso fronte, e in particolare sul tema correlato del registro tumori per la provincia apuana, il deputato Alessandro Amorese e il consigliere Vittorio Fantozzi promettono di dare battaglia: "Presenteremo un’interrogazione regionale e un’interrogazione parlamentare urgenti. Dopo aver appreso che è stato abolito l’organismo per i dati epidemiologici, vorremmo sapere chi si occupa di rilevare i dati sull’incidenza delle patologie tumorali a Massa Carrara. Un registro tumori vero e proprio certificato Airtum, previsto dalla legge, a Massa Carrara non esiste".