CRISTINA LORENZI
Cronaca

A cena con Kant per tornare umani La lezione di Laura Boella sull’uomo

La direttrice scientifica del festival nel suo intervento parlerà dell’importanza del dialogo e dell’ascolto. Le esperienze di Hannah Arendt e Agnes Heller per uscire dagli schemi e creare un futuro solidale .

A cena con Kant per tornare umani  La lezione di Laura Boella sull’uomo

A cena con Kant per tornare umani La lezione di Laura Boella sull’uomo

di Cristina Lorenzi

Ci sarà l’agire politico di Hannah Arendt, ci saranno le cene che il filosofo Immanuel Kant era solito organizzare con amici, donne, colleghi. Ci sarà tutta la ricerca e la necessità di tornare a un nuovo umanesimo nell’intervento che la direttrice scientifica di Con-Vivere Laura Boella terrà in apertura del festival giovedì alle 17 nel sagrato della chiesa del Suffragio. Una lectio magistralis della filosofa piemontese, che ha dedicato gran parte della sua ricerca alla figura di Hannah Arendt, alla pensatrice ungherese Agnes Heller, alla necessità di rimettere al centro l’uomo e i suoi sentimenti, che verterà proprio sul bisogno di tornare a un umanesimo del tutto nuovo.

"I recenti stravolgimenti ci impongono – ha dichiarato la filosofa, già docente di Filosofia morale e di Etica dell’Ambiente all’Università di Milano – il recupero della dimensione umana. Heller nei suoi saggi ha ripercorso le famose cene di Kant. Ne parlerò in maniera dettagliata ed emergerà una figura di filosofo curioso, vicino alla gente, interessato del prossimo. Il mio intervento farà conoscere una nuova dimensione brillante del pensatore di Konigsberg che con le sue cene aveva recuperato la dimensione del dialogo per conoscere meglio l’altro".

Un argomento che si concilia perfettamente nel tema del festival della Fondazione Crc.

"In fondo Con–Vivere ha la radice di convivio e quindi si riallaccia all’antico simposio. Dobbiamo ripartire dall’importanza di comunicare fra di noi. A voce, lontani dalle nuove tecnologie che spesso isolano l’uomo. Pensi ai ristoranti: quanti bambini sono seduti con i genitori con cuffie e tablet. Quanti adulti hanno il telefono in mano e non parlano. Le famiglie, soprattutto i genitori dovrebbero recuperare questa dimensione importante per la crescita e il confronto".

Non solo in famiglia la comunicazione si interrompe

"Anche il dibattito politico deve essere gestito in maniera più ’umana’. Ci vuole un modello alternativo che non vuole sfuggire al digitale, ma che tenga in considerazione le conversazioni old style. E’ il momento di abbandonare talk show violenti e rissosi. Non siamo più abituati ad ascoltare chi la pensa in modo di verso da noi. Kant ci insegna qualcosa di difficile, ma non è escluso che dal festival vengano fuori nuove soluzioni"

La professoressa Laura Boella nella sua vasta formazione ha indagato anche sul rapporto fra neuroscienze e tecnologie per approfondire e capire meglio quali possano essere gli antidoti al cellulare e all’isolamento. Una sorta di ricetta e via d’uscita per risolvere in maniera positiva i drammi del momento.

"Compito di noi filosofi non è totalizzare il negativo. Così si terrorizza il pubblico. Dobbiamo pensare al futuro e rispondere ai dubbi di tutti. Ripensare l’umanità vuol dire mettere al centro il fatto che non l’Uomo con la maiuscola, ma donne e uomini, ognuno con la propria unicità, abitano, condividono e si prendono cura della Terra che è “la vera quintessenza della condizione umana”, avendo fornito agli esseri umani un habitat in cui muoversi e respirare. Reimparare quindi a essere umani e sperimentare nuove forme di dialogo in tempi che sono sicuramente brutali. Le due grandi filosofe da cui traggo materia per il mio intervento ci hanno insegnato a pensare fuori dagli schemi. Anche l’umanesimo rinascimentale nacque in un periodo di profonda crisi e incertezze".