
L’area del Monte Sagro con le cave che estraggono il marmo (foto di repertorio)
Massa, 29 febbraio 2015 - Nuovo scontro sul futuro delle Alpi Apuane, «divorate» dalle cave. In una nota CAI, FAI, Italia Nostra, Legambiente, i comitati Salviamo le Alpi Apuane e Salviamo le Apuane e il Wwf (tutte associazioni riunite nel Coordinamento Apuano) esprimono «sconcerto e disappunto per le dichiarazioni del segretario provinciale della Fillea Cgil Roberto Venturini sull’incarico conferito a un professionista di progettare gli interventi per migliorare la viabilità della strada provinciale 73 che dal Monte Sagro attraversa il Comune di Fosdinovo e arriva al piano. Il progetto è finanziato dal Fondo Marmo Massa Carrara, ente paritetico costituito da Cgil, Cisl, Uil e dall’Associazione Industriali».
Per gli ambientalisti «ancora una volta siamo in presenza di un tentativo maldestro e muscolare per risolvere il problema della mancanza di una rete infrastrutturale al servizio delle cave del Monte Sagro».
Il Coordinamento Apuano ricorda «le prescrizioni del Parco che aveva già respinto, nell’ottobre scorso, la richiesta dell’installazione di un frantoio mobile bloccando, di fatto, l’attività estrattiva non concedendo il nullaosta per palese violazione della precedente pronuncia di compatibilità ambientale del 31 ottobre 2014».
«Riteniamo – si legge nella nota – che non sia compito di un’organizzazione sindacale , né di un’associazione industriale stipulare convenzioni con la Provincia bypassando la volontà di un’intera popolazione e del suo sindaco , né procedere con un metodo irrituale che , se diventasse la norma , trasformerebbe di fatto le strade in proprietà privata ad uso e consumo di un solo settore imprenditoriale».