
"Vita da mediano: dura, ma necessaria"
In "una vita da mediano", Luciano Ligabue parla di un giocatore, l’interista Oriali, che svolge un lavoro oscuro, ma prezioso nel cuore del centrocampo; l’incontrista che fa gioco di squadra lavorando e faticando per gli altri. Nella Lucchese questo mediano che fa… legna, che svolge un lavoro oscuro, si chiama Domenico Franco da Castrovillari.
Ma è davvero così dura la vita da mediano?
"Dura e dispendiosa - confessa il trentenne giocatore calabrese - , ma in una squadra c’è bisogno, oltreché del giocatore di classe anche di un incontrista che conquisti più palloni possibili a metà campo. Più che oscuro, quello del mediano è un ruolo che ti porta sempre a contatto con l’avversario, a fare tackles ruvidi, con il rischio di farti male".
Nel "catino" dell’Orogel di Cesena, la Lucchese, sovvertendo di fatto il pronostico, ha dimostrato, ammesso che ce ne fosse ancora bisogno, di essere una squadra che può giocarsela alla pari con tutte, comprese le "grandi", anche se ogni tanto non riesce a chiudere le partite, come si dice.
"Se si riferisce alle gare contro Ancona e Fermana è vero. Non siamo stati bravi a tenere il vantaggio, a sfruttare l’uomo in più, ma non si può certo dire che la squadra non abbia fatto la prestazione. Credo che non bisogna soffermarci solo sul risultato, ma avere più equilibrio nel valutare l‘intera partita. Ci dispiace aver perso qualche punto per strada per la mancanza di un briciolo di personalità, altrimenti avremmo potuto avere tranquillamente qualche punto in più in classifica. Ma la stessa cosa possono dirla anche le altre".
Superato di slancio lo scoglio-Cesena, con quell’eurogol di Panico, ecco arrivare addirittura la capolista Entella.
"E noi la aspettiamo senza avere alcun complesso reverenziale. E’ vero che l’Entella è forse la squadra più completa della categoria, con due giocatori di pari valore nello stesso ruolo, ma se vorrà fare il risultato al Porta Elisa, dovrà sudare parecchio, perché davanti troverà una Lucchese decisa a conquistare gli ultimi punti necessari per centrare l’obiettivo dei play-off, che di fatto sono dietro l’angolo. Manca poco, ma quel poco passa attraverso altre due gare molto complicate, perché oltre all’Entella, dovremo poi andare a Carrara, per cui ci sarà ancora da sudare prima di poter fare festa, ma siamo pronti e decisi a regalare alla società, ai tifosi e a noi stessi, la soddisfazione di giocare i play-off".
Magari il 30 aprile al "Mannucci" contro il Pontedera, con oltre mille tifosi rossoneri al seguito?
"Calma, calma non corriamo troppo. Pensiamo a giovedì sera quando a Lucca calerà lo squadrone ligure. L’ostacolo è molto alto, ma ormai siamo abituati a certe situazioni. E noi dovremo essere bravi, come ripete spesso il mister, a restare dentro la partita fino alla fine. E noi ci saremo".
Un’ultima cosa. Lei è fra quelli che hanno il contratto in scadenza. Che fa, raddoppia?
"Se dipendesse da me firmerei subito, ma bisogna vedere come la pensa la società. Ora però non è il momento di pensare al contratto, ma di dare tutto per chiudere il più in alto possibile la stagione, che ritengo molto positiva".
Emiliano Pellegrini