
Nella foto «Alcide»: da sinistra, il sindaco Mario Pardini e il suo vice, Fabio Barsanti
Tramontata definitivamente la possibilità di continuare a giocare in serie "C". Perché non c’è stato nessuno che abbia avuto la forza economica per fare un investimento complessivo di oltre 3 milioni di euro. E saltato anche il possibile accordo con il Ghiviborgo, perché, evidentemente, non c’è stato nessuno a Lucca pronto a mettere fuori i 350mila euro richiesti dal club di Remaschi – per evitare che fosse il Viareggio ad inserirsi nella trattativa, come poi fatto, permettendo, così, alle "zebre" di giocare in una categoria superiore a quella della Pantera – . Ora la deriva è una sola: l’Eccellenza.
Al riguardo dovrà essere costituita una nuova società, sotto l’egida del Comune, cui, dopo il 6 giugno, tornerà il titolo sportivo. Recentemente il sindaco Mario Pardini ha dichiarato: "In città c’è grande delusione, ma, come amministrazione, abbiamo fatto e faremo tutto ciò che si può fare". E l’unica cosa che potrà fare il sindaco è quella di valutare le varie proposte che, sicuramente, arriveranno al suo tavolo.
C’è già chi si è "proposto" indirettamente per venire a fare calcio a Lucca ed è l’ex direttore generale del Piacenza, Marco Scianò; e c’è anche chi, come l’ex trainer rossonero Giancarlo Favarin, ha dichiarato che lui è sempre pronto a guidare la Lucchese, anche in Eccellenza.
Bene. Ma dove sono i dirigenti, quelli che dovrebbero mettere i soldi necessari, intanto, per l’iscrizione all’Eccellenza, poi per la costruzione di una Lucchese (o comunque si chiamerà la squadra) che punti al raggiungimento dell’obiettivo massimo, cioè la serie "D"? E’ questo l’interrogativo più importante degli altri da sciogliere e, magari, in tempi ragionevolmente brevi, perché ci sarà da riprogrammare tutto. In pratica si tratterà di ripartire da zero. Ecco perché è auspicabile che una soluzione positiva venga trovata quanto prima.
E, come spesso accade in queste circostanze, la domanda che si rincorre è sempre la solita: Lucca imprenditoriale riuscirà ad esprimere almeno un gruppo dirigente in grado di prendere per mano la futura Pantera e, per gradi, riportarla tra i professionisti? Aspettare per vedere, ma senza farsi troppe illusioni, visti i precedenti.
Del resto non sarebbe la prima volta che a fare calcio all’ombra delle Mura siano personaggi non lucchesi. La storia rossonera parla da sola.
E se la storia dovesse ripetersi, spetterà sempre al sindaco Mario Pardini, in quanto primo cittadino, fare tutte le valutazioni del caso per far sì che la vecchia Pantera rinasca e finisca, questa volta sì, davvero in "mani sicure" e non come accaduto di recente.
Emiliano Pellegrini
Continua a leggere tutte le notizie di sport su