MASSIMO STEFANINI
Sport

Ciclismo - L’ex campione. Bitossi omaggia Colombini

Oggi sarà a Capannori all’intitolazione della pista a chi creò le scarpe da bici

Da sinistra: Franco Bitossi, un giovane Ivano Fanini ed Eddy Merckx

Da sinistra: Franco Bitossi, un giovane Ivano Fanini ed Eddy Merckx

Idea geniale, quella di Luigi Colombini. Messa a punto con le sapienti mani degli artigiani di una volta. Un piccolo oggetto che, però, ha rivoluzionato il mondo del ciclismo, contribuendo ai successi di grandi campioni. Tra questi Franco Bitossi che, questa mattina, sarà presente all’intitolazione a Luigi Colombini del percorso ciclabile di via Martiri Lunatesi e via del Casalino, a Lunata.

Colombini fu una figura-chiave per il ciclismo. Nacque a Lunata nel 1911 (è morto nel 1980) e cominciò da ragazzo ad imparare il mestiere di calzolaio. Insieme alla professione coltivava anche la passione per il ciclismo: infatti correva come dilettante per l’Unione Sportiva Lucchese, dove capì che avrebbe potuto applicare le conoscenze del suo lavoro allo sport.

In quei tempi di ciclismo "eroico", le scarpe non erano tecnicamente all’altezza degli sforzi compiuti dagli atleti e tendevano a flettersi, causando bruciori e, di conseguenza, insopportabili vesciche. Problemi notevoli. Dopo vari esperimenti, Colombini riuscì a perfezionare un oggetto che seppe rivoluzionare lo standard dell’epoca: con una lastra di acciaio inserita fra due suole, la scarpa non si fletteva più e il bruciore che formava le vesciche veniva definitivamente eliminato. In quel periodo non c’era l’esasperata tecnologia di oggi, non era ancora arrivata.

Il ritrovo per celebrare questa intitolazione è in via Martiri Lunatesi, accanto all’Ecosportello Ascit e, dopo la targa, ci sarà una pedalata sul percorso. Sarà presente il vicesindaco Matteo Francesconi. Le scarpette con questa lastra sono presenti anche nel Museo Fanini, diretto da Stefano Bendinelli. Bitossi, 85 anni, arriverà accompagnato da Ivano Fanini che lo andrà a prendere a casa. E’ voluto essere presente. Un campione a tutto tondo. Professionista dal 1961 al 1978, vinse ventuno tappe al Giro d’Italia e quattro al Tour de France; nel suo palmarès figurano anche due edizioni del Giro di Lombardia, tre titoli nazionali su strada e due nel ciclocross; più la medaglia d’argento ai Mondiali di Gap nel 1972, dove fu beffato nel finale. Era soprannominato "Cuore matto", nomignolo originato dal fatto che era soggetto ad improvvisi attacchi di tachicardia.

Massimo Stefanini

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