Musei, dibattito rovente

Il turismo in crisi: raffica di interventi dopo l'inchiesta della "Nazione". Pochi incassi nelle strutture pubbliche. Promozione, è polemica. Inviate le vostre riflessioni a [email protected]

Turisti a Lucca (Alcide)

Turisti a Lucca (Alcide)

Lucca, 18 agosto 2014 - IL FERRAGOSTO non ha fermato il dibattito. Anzi. L’inchiesta pubblicata su La Nazione di ieri e che metteva in risalto come in alcuni musei pubblici - come Palazzo Mansi e Villa Guinigi ad esempio - gli incassi fossero spiccioli con un consuntivo di 91 euro giornaliero per il 2013, ha scatenato appunto il dibattito tra i lettori. E infatti è proprio questo che chiedevamo. Di inviarci cioè le proprie riflessioni sul tema. Detto, fatto. «A Lucca - commenta Antonio Martini - non si può parlare di turismo, ma di turismo a carattere religioso, i cui numeri sfuggono ad una precisa determinazione perché non si paga l’accesso alle chiese e ai santuari. Ringraziamo comunque l’estensore del pezzo - Luca Nannipieri - per aver fatto luce sui pochi ingressi negli altri musei a dirigenza statale». Secondo Maddalena Guagni occorre «citare il fiore all’occhiello della museografia cittadina che è il Complesso Museale della Cattedrale e del Battistero. Avendo seguito da vicino questo museo, posso dire che i visitatori sono circa 110mila l’anno. Perché non si è menzionata questa realtà così significativa per Lucca?». Critica invece Sandra: a suo parere si deve capire «che la funzione dei musei - scrive - non è solo quella di guadagnare e di far profitto, ma di educare la gente, come vuole l’articolo 9 della Costituzione».   PREOCCUPATO dai dati resi noti da La Nazione è Tiziano Meridiani: «Non pensavo - afferma - avessero questi visitatori così scarsi. Vediamo le Mura sempre piene di gente e turisti e invece, che angoscia quei numeri così deprimenti. Ai nostri nipoti non riserviamo un futuro roseo». Valerio Terrosi aggiunge: «Ha ragione l’estensore dell’articolo sugli spiccioli che guadagnano i musei pubblici della città: sono davvero una vergogna». Critiche arrivano anche al sindaco: Stefano Galaverni accusa «l’inadeguatezza del sindaco Tambellini a saper governare i visitatori che arrivano e attrarli nei musei. Anzitutto, i musei sono poco visitati anche dai lucchesi. Secondo: i musei sono poco visitati perché il Ministero della cultura non ha più una lira dopo i tagli. Terzo: che sta facendo l’amministrazione comunale per invogliare i turisti? Niente. Ma cosa hanno fatto le amministrazioni precedenti? Niente». «Questo - gli fa eco Giovanni Baldacci - è il risultato di una politica di immagine, non concreta, si guarda all’aspetto e non alla forma. Lucca una città simbolo della cultura della storia perno indiscusso di una tradizione antica, è lasciata al suo abbandono, all’amministratore locale non interessa, non riesco a capire, o forse si dà più importanza a dare alloggi ai rom».   PER GLI Amici dei Musei le strutture museali delle città «si possono tenere aperte tutti i giorni e possono avere più entrate economiche solo se coinvolgiamo di più il volontariato culturale, che è quello che stiamo facendo da decenni, con la nostra attività». Grazia di Nasso invece parla di ingiurioso attacco e invita il Soprintendente Giuseppe Stolfi e la direttrice dei Musei Nazionali Antonia D’Aniello a «rispondere per tutti noi che i musei devono istruire e, se anche non guadagnassero, il loro compito travalica la funzione meramente economica. I musei - concluede - sono la nostra memoria, non una macchina per fare soldi».