Bob Dylan al Lucca Summer Festival, il grande ritorno 25 anni dopo

Domani il concerto in piazza Napoleone come la sera del 6 luglio 1998. In un quarto di secolo molto è cambiato, ma lui resta sempre il più atteso

Bob Dylan la sera del 6 luglio 1998 in piazza Napoleone

Bob Dylan la sera del 6 luglio 1998 in piazza Napoleone

Lucca, 5 luglio 2023 – Cresce l’attesa per il concerto di Bob Dylan, uno degli eventi di questa edizione del Lucca Summer Festival. Domani sera, giovedì, il premio Nobel salirà sul palco di piazza Napoleone per la terza volta nella sua carriera e, udite udite, la prima fu proprio il 6 luglio del 1998, esattamente 25 anni (la seconda il primo luglio 2015). Un quarto di secolo indietro fino al primo dei concerti organizzati da Mimmo D’Alessandro a Lucca per quella che allora era solo una scommessa e oggi una delle realtà più consolidate nel panorama musicale italiano e non solo.

Di acqua sotto i ponti ne è passata davvero tanto, ma Dylan, nel frattempo, è rimasto il più grande di tutti. Chi c’era 25 anni si ricorderà di un concerto straordinario, con un Dylan smagliante e magnetico nel pieno della sua maturità e a pieno agio in quel Never Ending Tour che dalla fine degli anni Ottanta si è interrotto solo nel 2019 causa Covid per poi trasformarsi nello spettacolo che approda domani sera a Lucca: il Rough and Rowdy Ways Tour, dal nome dell’ultimo disco uscito nel 2020 e che viene riproposto in modo quasi integrale durante il concerto.

Non è uno da indugiare nei ricordi né da frugare nella memoria, per cui della ricorrenza dei 25 anni esatti dal primo concerto a Lucca non c’è da aspettarsi molti. Anzi, Dylan più che passano gli anni e più diventa sembra meno indulgente con il suo sterminato songbook. Lo show che porta in giro adesso non concede niente né al passato né ai grandi successi, si nutre dei brani dell’ultimo disco ai quali intervalla qualche piccola fuga. Come Gotta Serve Somebody che fu la prima canzone suonata nel 1998 a Lucca e, quasi certamente, uno delle poche ripescate dal passato domani sera. Estratto da Slow Train Coming (1978) la canzone riassume in sé molto del Dylan di questi anni. Si disse che all’epoca era nel pieno di una conversione al cristianesimo e molte altre sciocchezze simili, quando invece oggi come allora la canzone suona con un severo ‘memento‘ a chiunque sull’importanza del rapportarsi sempre e comunque a un ‘Lord‘ da servire, un ‘Signore’ chiunque esso sia.

D’altronde, Dylan oggi è un 82enne che ha deciso per l’ennesima volta di costruire un nuovo universo nel quale ambientare la sua affabulazione e raccontare le sue storie.

Le canzoni sono piene di fantasmi, di entità, di ricordi, sussurii, desideri e pentimenti. Così come il suono della band che lo accompagna, un blues senza tempo che quasi cigola sotto il peso degli anni e di quella memoria con la quale Dylan non ha ancora volta di fare i conti.