Violenta, picchia e sequestra la sua ragazza per gelosia: sconterà 8 anni

L'uomo aveva anche minacciato di morte la diciottenne

Violenza sulle donne

Violenza sulle donne

Lucca, 4 aprile 2019 - Otto anni di reclusione per violenza sessuale aggravata, sequestro di persona, lesioni gravissime, violenza privata, minacce e calunnia nei confronti della fidanzatina diciottenne. Questa la pena inflitta ieri dal gup Silvestri, in rito abbreviato, a Kledian Hoxhaj, ventunenne di origine albanese abitante a San Concordio. Attualmente si trova rinchiuso in carcere a Prato.

La vicenda choc di cui si rese protagonista il giovane risale al novembre 2017. All’epoca aveva una relazione con la ragazza, ma era geloso a livelli paranoici. In almeno tre o quattro occasioni l’aveva picchiata per ‘punirla’ di comportamenti che non gradiva. Lei, innamorata, non l’aveva denunciato. Una sera la ragazza aveva accettato di fermarsi a casa del fidanzato, che viveva da solo a San Concordio per trascorrervi la notte per la prima volta. Ma all’improvviso in lui era scattata la feroce scintilla dell’aggressività.

Aveva legato la ragazzina al letto e l’aveva violentata senza che lei potesse opporsi. In preda a una folle gelosia, l’aveva presa a pugni, afferrata alla gola, e persino colpita con il manico di una scopa che si era addirittura spezzato per la brutalità dei colpi inferti. Una interminabile notte di terrore per la povera ragazza, alla quale lui aveva anche tolto il cellulare per impedirle di chiamare aiuto.

Al mattino verso mezzogiorno lui si era vestito per uscire, chiudendola in casa a chiave, e la ragazza, che aveva approfittato di un attimo di distrazione per recuperare il cellulare, aveva avvisato i genitori. Prima di uscire lui l’aveva minacciata di morte: «Se mi denunci ti ammazzo...». I genitori, sconvolti, l’avevano portata al pronto soccorso, dove era scattata la procedura del «Codice rosa». Erano emerse la sospetta frattura di un polso, ecchimosi, escoriazioni, ematomi e pesanti tumefazioni in ogni parte del corpo. Una brutalità sconcertante. Lei, soggiogata e impaurita, non avrebbe voluto denunciarlo: dopo, gli aveva persino inviato messaggi distensivi.

Il giovane, alla vista dei poliziotti che lo arrestavano, non si mostrò pentito o turbato. Anzi, dichiarò di essersi difeso dalla ragazza. Il pm Salvatore Gannino aveva chiesto e ottenuto la custodia cautelare in carcere. E Kledian Hoxhaj per ora resta in cella con una condanna a 8 anni, scontata di un terzo (rispetto ai 12 teorici) grazie alla scelta del rito abbreviato.