Il vino...nelle candide botti di marmo delle Apuane. Una novità che ha sbalordito anche i più esperti enologi e che è stata presentata dalla cantina Fuori Mondo di Campiglia Marittima di proprietà di Olivier Paul-Morandini. Il vino affinato nel marmo estratto dalle cave del monte Altissimo ha debuttato a Parigi, al ristorante tre stelle Michelin Ledoyen dello chef Yannick Alléno, e già si vocifera di un prezzo di ben mille euro a bottiglia. L’idea sarebbe nata proprio in Versilia alla fine del 2020 quando si sono trovati a cena lo chef francese, Paolo Carli presidente del colosso lapideo Henreaux e Olivier Morandini: tra una chiacchiera e l’altra, la volontà di avviare un progetto innovativo unendo le creatività e declinando le possibilità di ognuno. E’ così nata la proposta di dar vita ad un prodotto capace di stupire, un vino invecchiato in botti di marmo proveniente proprio dalla cava del monte Altissimo della Henraux. Per l’uva è stato scelto il Cabernet Sauvignon che vegeta a 200 metri di altitudine e guarda il mare toscano; per l’affinamento, la Henraux ha fornito a Fuori Mondo due contenitori ovoidali in marmo (si sussurra a una cifra di 100mila euro l’uno), ciascuno del peso di 2 tonnellate. I contenitori sono stati ricavati a partire da un unico blocco di marmo di 35 tonnellate: le anfore sono state trattate all’interno con acido tartarico e al loro interno il vino è rimasto due anni prima di essere imbottigliato.
Al momento sono stati prodotti circa 1000 esemplari, con 120 magnum e 80 doppie magnum. Le bordolesi classiche costeranno 1000 euro l’una a riprova dell’eccezionalità della sperimentazione che intende esaltare le peculiarità del made in Italy. Morandini tra l’altro è finito quasi per caso ad occuparsi dei vitigni: è infatti lui l’ideatore dell’European Emergency Number Association (cioè il numero di emergenza 112 europeo) e fondatore della Towa, Transparency for Organic Wine Association. Nel 2009 è rimasto folgorato dalla Toscana e ha acquistato quel podere a Campiglia Marittima, cominciando a fare vino con l’idea della freschezza e della verticalità. Per Henraux il sodalizio col vino è una novità assoluta dopo aver conquistato il mondo sia nel campo dei complementi di arredo che del design che dell’arte.
Francesca Navari