FABRIZIO VINCENTI
Cronaca

Comitato 10 Febbraio. Dolore e dura condanna

Indignazione anche dall’onorevole di Fd’I Zucconi e dal sindaco Giannini

Zucconi e Giannini

Zucconi e Giannini

Dolore e una dura condanna vengono espressi dal Comitato 10 Febbraio di Lucca che da anni è in prima fila per ricordare il sacrificio degli esuli istriani, dalmati e fiumani. "E’ l’ennesima vile provocazione da parte di certe frange dell’estrema sinistra - dichiara Sandro Righini del Comitato 10 Febbraio di Lucca - che agitano lo spettro del fascismo in mancanza di qualsiasi altro argomento. Lo Scaffale del Ricordo, nato da una nostra proposta, è uno spazio di cultura, parola a cui certi ambienti, probabilmente, sono poco avvezzi, perché richiama il coltivare, l’avere cura, il portare rispetto. Qualità di cui sono, evidentemente, sprovvisti. Giuste le parole di condanna del sindaco Pardini che facciamo nostre e che ringraziamo per la nettezza della risposta. Simili vigliaccherie ci spronano a fare ancora di più. Non saranno certo quattro gatti nostalgici della Jugoslavia comunista e due scritte vergate e apposte di nascosto a fermarci. Anzi, sono carburante per le nostre iniziative. L’esempio e la forza d’animo dei nostri fratelli giuliano dalmati sono la bussola che ci guida".

Indignazione giunge anche dall’onorevole di Fratelli d’Italia Riccardo Zucconi e dal sindaco di Fabbriche di Vergemoli, Michele Giannini condannano con fermezza il gesto vergognoso compiuto ieri alla Biblioteca Agorà di Lucca, a poche ore dall’inaugurazione dello Scaffale del Ricordo, uno spazio dedicato alla memoria della storia, della cultura e della tragedia delle popolazioni giuliano-dalmate. "Siamo profondamente disgustati da quanto accaduto – dichiarano Giannini e Zucconi – scrivere slogan inneggianti agli infoibatori titini, per di più in lingua slava e sotto l’immagine della Medaglia d’Oro al Merito Civile Norma Cossetto, martire della barbarie delle foibe, è un atto vile, infame e inaccettabile. Offendere la memoria dei morti significa oltraggiare l’umanità stessa. La provocazione è stata scoperta al termine della cerimonia ufficiale, che si era svolta con compostezza e spirito di raccoglimento. I morti non hanno colore, né ideologia. I massacri, le violenze, le sofferenze delle popolazioni istriane, fiumane e dalmate devono essere ricordate con rispetto, come tutte le tragedie del Novecento. La memoria non può essere selettiva né strumentalizzata. Chi compie simili atti di odio tradisce i valori della civiltà e si pone fuori da ogni consesso democratico".