Priva ormai della squadra de Le Mura Lucca di basket femminile che militava in serie A1, oggi a ricevere il testimone morale delle biancorosse c’è una realtà sicuramente conosciuta e che da anni ormai lavora e milita nel campionato di serie B: Le Mura Spring. Ne parliamo con la presidente Rachele Settesoldi.
Presidente, ricevete dunque idealmente il testimone come prima squadra di basket femminile della Lucchesia?
"Per certi aspetti direi di sì, è inevitabile questo collegamento. Sentiamo forte il peso in qualche modo di questa responsabilità. Pur nelle ovvie differenze di categoria e di storia, dobbiamo provare a raccogliere quel testimone, quella piccola piantina che è rimasta e lavorare per farla crescere. Mi faccia anche dire, senza alcuna polemica, che l’autonomia giuridica dei due soggetti – Le Mura e Mura Spring – è uno degli elementi che ha salvato il settore giovanile".
Le Mura Spring che obiettivo si pongono?
"Le nuove regole e la nuova disciplina del lavoro sportivo impongono un salto a tutto il settore dilettantistico, sia per professionalità, che economico. Per noi rimane il settore giovanile e l’avviamento alla pratica sportiva della pallacanestro per le ragazze e per le bimbe, il principale fine associativo anche se non possiamo negare che il nuovo scenario impone un salto sotto il profilo agonistico, con una serie B diversa dal passato e con obiettivi di crescita competitiva; magari non da subito, ma nemmeno nel lunghissimo periodo. La crisi della serie A, insieme a tante circostanze, impone anche a noi un salto: o crescere o morire; le Spring sotto l’ombrello della mamma non ci sono più".
Non era possibile prendere il posto del Lucca Le Mura e giocare quantomeno in A2?
"Direi di no. Sarebbe stato il classico passo più lungo della gamba, anzi di tutte e due le gambe. Spring al momento non ha né struttura né budget per una A2 e avremmo finito per mettere tutto a rischio, compreso tutte le ‘Under’, cosa non giusta. Come detto, non nego che dobbiamo lavorare (e lo stiamo facendo) almeno come aspirazione già da ora, dalla prossima stagione, in questa direzione, ma con i piedi per terra".
Settore giovanile: come siete messi?
"Non siamo una grande realtà, ma siamo vivi e con un bel gruppo; oltre al sostegno della Fondazione Cassa, piccole e diffuse sponsorizzazioni ci hanno sostenuto, anche se stiamo lavorando per un significativo salto anche sotto questo aspetto. Avvicinare le ragazze al mondo del basket è la nostra mission come si dice. Integrazione di rapporti con le realtà maschili, collegamenti e scambi con quelle femminili in provincia e fuori, collegamenti con il mondo sportivo e scolastico".
Intanto Le Mura Spring annunciano che per il prossimo campionato di serie B femminile avrà a disposizione anche due atlete di nazionalità ucraina: la pivot Vera Cherkaska (2002) e la guardia ala Victorija Fedorenko (2000). Per Le Mura Spring si tratta di un’operazione umanitaria prima che sportiva in quanto le due ragazze avevano espresso il desiderio di giocare insieme in una squadra italiana lontano dagli orrori della guerra.
Cristiano Consorti